Presidio a Montecitorio delle giornaliste Sky in trasferta "punitiva" a Milano

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Le redattrici: “È una protesta tabù per i media italiani, perché mette in discussione il sindacato unico della stampa, la FNSI”

Non si ferma la protesta delle giornaliste di Sky Tg24, in sciopero dal 6 settembre dopo la trasferta ‘punitiva’ a Milano, a cui sono state comandate per non aver aderito al “mutamento volontario di sede” proposto loro dall’azienda di Rupert Murdoch.
 
“Anche nel mondo patinato e hi-tech di Sky” – affermano le redattrici che hanno manifestato giovedì 13 settembre a piazza Montecitorio – “le misure ritorsive dell’azienda colpiscono soprattutto donne e madri, come in quasi tutte le realtà produttive italiane”: sono donne, infatti, le tre giornaliste licenziate a luglio, come noi quattro, spedite all’improvviso a quasi 600 km da casa, in agosto, come pacchi postali.
 
USB Mass Media, il sindacato di base di settore al quale hanno aderito le redattrici dopo che FNSI e Stampa Romana hanno firmato l’accordo del 6 aprile 2017 a Sky, ha proclamato il primo sciopero di categoria dei giornalisti NON indetto dalla Federazione della Stampa Italiana: per tali ragioni – secondo le giornaliste ‘dissidenti’ - sin dallo scorso anno la loro lotta rappresenta un assoluto tabù nel mondo dei media italiani.
 
Ecco in dettaglio le motivazioni dello sciopero:


- contro la smisurata arroganza di Sky, al fianco delle redattrici costrette a un trasferimento ‘de facto’ motivato da ragioni chiaramente pretestuose e ritorsive;
- in solidarietà con la battaglia legale dei colleghi tecnici e amministrativi licenziati da Sky;
- in solidarietà con le 3 giornaliste licenziate a luglio (per le quali fino ad ora CDR e redazione di Sky Tg24 non hanno ritenuto di spendere neanche un minuto di sciopero).
 
Comitato dei Lavoratori Sky in Lotta – USB Mass Media

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