LAVORATORI DEL CMP: SCIOPERO CONTINUO DA UNA SETTIMANA

Nazionale -

I lavoratori dei CMP (centro meccanografico postale) dipendenti di STAC
ITALIA S.p.A. (subappalto di POSTE ITALIANE e appalto di  ELSAG) che si
occupano della manutenzione degli impianti di smistamento postale, hanno
scioperato per un  intera settimana!

Nel contempo Elsag-Datamat ha inviato sui vari centri postali suoi
lavoratori per sostituire i tecnici in sciopero.

L'offensiva di STAC ITALIA è iniziata a Marzo 2010 con una dichiarazione di
previsione di riduzione di fatturato nel 2010 di 600.000 euro mentre la
dirigenza di Poste Italiane ha dichiarato di non aver fatto nessun taglio
alla commessa verso l'Elsag.

L'azienda ha dichiarato invece un calo della commessa che mediamente si
attesta sull'11% e richiede quindi la cassa integrazione a partire da
Settembre.

Nello specifico a Bologna è stata chiesta per quattro unità, ma la mancanza
di accordo sullo smaltimento delle ferie residue e un incremento del carico
lavorativo ne hanno scongiurato l'applicazione.

A Gennaio 2011 l'azienda dichiara che ancora non conosce i risvolti
economici del progetto Poste "8/20" che comprimerà lo smistamento della
posta in 5 giorni invece che in sei  ma conferma i numeri dichiarati a
settembre 2010.

A fine gennaio 2011 Poste Italiane parte con il progetto "8/20" che prevede
il taglio di un giorno lavorativo all'interno dei CMP e STAC ITALIA mette in
cassa integrazione il 50% del personale.

I lavoratori chiedono certezze, sono tecnici specializzati la cui
esperienza, in molti casi trentennale, porta ad un know-how che Poste
Italiane non può permettersi di perdere.

Nell'ottica di un piano di risparmio, quale migliore strategia se non quella
di bypassare due appalti (quelli con ELSAG e il subappalto con STAC-LOGOS)
che sicuramente fanno decuplicare (da l5% a l50%) i costi degli interventi
tecnici, ed assumere finalmente i tecnici che in tutto e per tutto lavorano
a fianco e per gli stessi obiettivi di Poste Italiane.

Oggi lo sciopero è stato sospeso in base a decisioni che Stac dovrà prendere
livello nazionale. Nel caso tali decisioni non dovessero essere esaustive i
lavoratori sono pronti riprendere le mobilitazioni.