Ilva: il nostro no alla cassa integrazione

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L'incontro convocato dal ministero dello sviluppo economico a seguito dell'apertura di una procedura di cassa integrazione straordinaria per 4984 lavoratori da parte dell'Ilva si è concluso con nulla di fatto e con una nuova riconvocazione per lunedì 27.
La direzione aziendale ha riconfermato l'indisponibilità a prorogare il contratto di solidarietà, ormai in essere da due anni, giustificando il ricorso alla cassa integrazione speciale con il peggioramento complessivo degli ordinativi, in special modo per l'area tubificio attualmente ferma.
Così come ha spiegato l'impossibilità di operare una reale rotazione per circa 800 dei lavoratori coinvolti in quanto non   ricollocabili in altre aree senza una riqualificazione  professionale adeguata e in quanto una parte degli stessi sarebbero a ridotte capacità lavorative, ovvero con limitazioni certificate. Mentre si è detta pronta a garantire la stessa integrazione salariale al trattamento di Cigs previsto nel precedente contratto di solidarietà e a discutere del numero dei lavoratori interessati.
Come USB nel denunciare il grave stato di paralisi delle iniziative sul terreno del risanamento ambientale, sul terreno produttivo, le pesanti responsabilità dell'attuale gestione commissariale, il ricorso abnorme e ingiustificato al lavoro straordinario, abbiamo dichiarato la nostra netta contrarietà al passaggio dal contratto di solidarietà ad una cassa integrazione che anticipa, nei fatti, la dura ristrutturazione che si annuncia con la cessione di Ilva ai privati, identificando aree e lavoratori in esubero.
Prorogare il contratto di solidarietà è tecnicamente possibile, come confermato dal ministero del lavoro presente al tavolo, e sostenibile dal punto di vista organizzativo e produttivo.
Abbiamo inoltre chiesto sia messo in campo dal governo un grande piano pubblico per la città di Taranto, per Ilva.
Il viceministro on. Bellanova nell'auspicare un'intesa unitaria sulla cassa integrazione ha dichiarato che entro la prima metà di marzo convocherà nuovamente le oo.ss per  un confronto sulle prospettive del gruppo Ilva a fronte del subentro della cordata imprenditoriale nella proprietà del gruppo.
Preso atto delle posizioni distanti tra le parti è stato convocato un nuovo incontro per lunedì 27 febbraio alle ore 11 sempre presso il ministero dello sviluppo economico.