Manutencoop: fim fiom uilm come consulenti d'impresa

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Non è stato sufficiente a fermare fim fiom uilm di Frosinone la realtà di non rappresentare più nessuno dei lavoratori, ne' di non avere una rsu in carica. Tantomeno è stato sufficiente a fermarli la constatazione della bocciatura senza appello dei lavoratori nel referendum sulla prima intesa di questi appalti.

Senza mandato alcuno, senza assemblee e sotto la spada di Damocle delle diffide giunte da USB, primo sindacato in azienda, mercoledì 5 luglio la direzione aziendale e le segreterie territoriali fim fiom uilm di Frosinone hanno sottoscritto un accordo che riguarda 44 lavoratori ex siram impiegati presso i presidi ospedalieri della zona.


I sindacati firmatari lo hanno fatto in barba ad ogni senso del pudore e del limite, con l'unico obbiettivo di compiacere un'azienda che può così, liberamente , decidere sulla testa di chi lavora quali sindacati scegliere e quali condizioni imporre.
Sindacati di comodo quindi che vivono solo grazie alla legittimazione dell'impresa e non certo per quella ricevuta dai lavoratori.


Il merito dell'intesa spiega bene per quali ragioni si sia realizzata questa complicità tra azienda e fim fiom uilm. Con il passaggio dei lavoratori da Siram a Manutencoop, conseguente al cambio appalto, vengono cancellati loro i diritti acquisiti, a partire dalla tutela dal licenziamento illegittimo. Tutti precari quindi, nonostante l'anzianità aziendale acquisita.


Chi sottoscrive accordi senza nessun rapporto democratico con i lavoratori, cancellando loro diritti, non fa il sindacalista ma il consulente d'impresa.
La nostra battaglia per la democrazia sindacale non si ferma. È inaccettabile quanto sta accadendo in Manutencoop, peraltro in un appalto di un servizio pubblico.


Chiediamo che l'intesa sia sottoposta al voto vincolante dei lavoratori e delle lavoratrici interessati/e. Agiremo ogni strada per riconsegnare ai lavoratori il diritto di decidere sugli accordi che li riguardano

Usb lavoro privato