GD Bologna: Fim, Fiom, Uilm e le regole elastiche

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Si sa che le regole per alcuni sono come elastici.. si modellano a seconda delle convenienze. Così accade che la commissione elettorale, a maggioranza fim fiom uilm, ha considerato che le oltre 220 firme di lavoratori e lavoratrici GD a sostegno della lista devono essere corredate dal numero del documento di identità e non semplicemente, come oggi, dal numero di matricola aziendale. E' la prima volta in assoluto, su tutto il territorio nazionale, che accade una cosa del genere! In tutti gli altri rinnovi delle Rsu le firme con il solo numero di matricola  sono sempre state considerate valide da tutte le categorie di Cgil Cisl Uil e la lista ammessa al voto!

PERCHE' IN GD NO?


"A pensar male si fa peccato... ma spesso ci si prende".. diceva Andreotti.
E' bene sapere che il numero di matricola identifica senza dubbio alcuno il lavoratore, ovvero la commissione può tranquillamente verificare l'identità del sottoscrittore dalla lettura dell'elenco dei dipendenti che l'azienda è tenuta a fornire. Mentre il numero del documento di identità non è verificabile se non attraverso il controllo presso ogni singolo comune che ha rilasciato lo stesso..
Eppure in nessun passaggio delle regole del Testo Unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014 è specificato che occorre il documento di identità. Sebbene non obbligati abbiamo deciso di aderire a questa richiesta e di raccogliere i numeri dei documenti di identità perchè non abbiamo alcuna intenzione di aprire contenziosi. 


Colpisce che le stesse organizzazioni che hanno impedito il voto dall'estero sul contratto prendendo assurdamente a pretesto la privacy oggi chiedano dati sensibili individuali e non si pongano più questo problema... Eppure oltre 220 firme di lavoratori e lavoratrici,che in fabbrica tutti conoscono,la bocciatura del contratto e le partecipate assemblee fuori orario di lavoro  avrebbero dovuto indurre fim fiom uilm a rispettare la volontà dei lavoratori non a cercare cavilli inesistenti pur di allontanare il voto o di impedire ai lavoratori di scegliere liberamente a quale sindacato aderire.


Con lo stesso spirito che ha mosso ogni nostra iniziativa, ribadiamo che per quanto riguarda USB,l'insieme di candidati e iscritti l'obbiettivo non è il conflitto tra organizzazioni ma il diritto dei lavoratori GD, tutti, ad avere una nuova rappresentanza.
Se pretendessero di conoscere il gruppo sanguigno e gli impegni serali di ogni sottoscrittore della lista USB siamo pronti a fornirli purché sia dato il diritto di voto!


Certo procura amarezza vedere che organizzazioni che avevano fatto della democrazia e del diritto dei lavoratori ragioni di una battaglia ultradecennale oggi si considerino proprietarie delle bacheche sindacali, della rappresentanza e del diritto di voto.
Da una parte si invocano regole inesistenti, dall'altra non si rispettano quelle acclarate!


Da giorni campeggiano nelle bacheche sindacali GD le liste di candidati Fim Fiom Uilm, eppure le regole prevedono che sia la commissione elettorale a esporle solo dopo la seduta formale che ne convalida la correttezza!
Così come le regole prevedono che la prima seduta della commissione elettorale debba, prima del termine ultimo per la presentazione delle liste, definire collegi, numero dei delegati da eleggere ecc..E questa non si è fatta, nonostante la nostra formale richiesta.


Sempre con lo stesso scarso senso democratico viene oggi negato l'uso delle bacheche per esporre gli atti ufficiali di USB che  le regole prevedono siano resi pubblici a tutti i lavoratori.
Fim Fiom Uilm devono sapere che non fanno un torto all'USB ma ai lavoratori ed alle lavoratrici GD ed alla democrazia. Invocare la legge 300 ( lo statuto dei diritti dei lavoratori) per sancire che è la Rsu ( decaduta) proprietaria delle bacheche fa solo tristezza.
Così come è alquanto poco opportuno chiedere alla direzione aziendale di adoperarsi per garantire un diritto dei lavoratori di natura squisitamente ed esclusivamente sindacale.


Siamo arrivati a questo!


Si, un torto alla democrazia. Perché le proprie ragioni si fanno valere con il consenso e il consenso si conquista con un'iniziativa sindacale che risponde ai bisogni di chi vuoi rappresentare. Non certo negando il pluralismo dei lavoratori e il loro diritto ad essere informati.


USB Lavoro Privato Bologna