Musei Civici, grande partecipazione dei lavoratori alla fiaccolata del 4 a Venezia

Nazionale -

Difficile spiegare obiettivamente quello che è successo sabato 4 novembre, perché ancora non lo abbiamo metabolizzato, non riusciamo a vederlo con il distacco necessario per fare una cronaca lucida e imparziale.
E quindi questa non sarà la cronaca fredda e distaccata della fiaccolata anche perché stavolta non ce n’è bisogno, finalmente le maggiori testate giornalistiche locali ci hanno dedicato ampio spazio e servizi approfonditi con interviste ai diretti interessati ovvero noi, i lavoratori dei civici musei.
Perché è di questo che vogliamo parlare di noi, di una vera e propria marea umana (circa 400 persone a occhio) che ieri pomeriggio dopo il lavoro, ha deciso di mettersi in marcia, percorrere le calli, attraversare i campi della nostra meravigliosa Venezia, armati solo di lumini a led, bracciali e collane fluorescenti, fantasiose simil torce fatte a mano, e tanti rumorosissimi fischietti.
Perché questi siamo noi, tante persone diverse una dall’altra, per tipologia di mansione, (sala, biglietteria, coordinamento, visite guidate, pulizie, caffetterie, bookshop) per ideologie politiche e più semplicemente per carattere. Ma ieri tutte queste personalità sono diventate loro malgrado, una unica grande massa, tenuta insieme da un solo potente collante, un attack invisibile, impalpabile ma assolutamente percepibile: la forza della disperazione, la paura per quello che potrebbe figurarsi come un tsunami, un’onda anomala che potrebbe travolgerci tutti e farci annegare nel mare della disoccupazione e del precariato più profondo.
Accanto a noi c’erano i nostri famigliari, bambini compresi, i nostri amici e le categorie che di riflesso potrebbero avere serie ripercussioni sul loro lavoro, come le guide turistiche. Tutti hanno partecipato attivamente alla riuscita della fiaccolata, chi portando i cartelli dagli slogan esplicativi e d’effetto “lavoro e dignità non sfamano gli squali, ma salvano la dignità” “si contano i milioni sulla nostra pelle”, chi distribuendo ai passanti i volantini bilingue sulle motivazione di  questa manifestazione in memoria dei nostri diritti. Impossibile per la cittadinanza e i numerosissimi ospiti che grazie alle festività dei santi, hanno invaso Venezia, non vederci e non sentirci, mentre con il nostro megafono abbiamo urlato la nostra rabbia per un lavoro che ci viene tolto senza nessuna giustificazione, visto che i musei godono di ottima salute!
Siamo sui giornali, siamo andati in tv, siamo nelle gallerie immagini degli smartphones di mezzo mondo, ma soprattutto saremo di nuovo argomento di discussione della commissione lavori in comune.
E siamo fiduciosi che la nostra determinazione e l’impegno espresso dagli esponenti politici dell’amministrazione locale (PD, Lega e Movimento 5 stelle), presenti ieri alla fiaccolata diano i loro frutti: la possibilità di rivedere l’appalto e di bloccarne l’assegnazione per come è stato fin qui concepito.  
Noi andiamo avanti sempre come abbiamo cominciato questa lotta: a testa alta, perché dobbiamo difendere il nostro lavoro, il nostro futuro e la nostra dignità.  




Il 10 novembre in occasione dello sciopero generale indetto da USB Confederazione Cobas e CIB_ unicobas saremo di nuovo in piazza per difendere i nostri diritti!




LE LAVORATRICI E I LAVORATORI USB DEI MUSEI CIVICI DI VENEZIA
RSA Roberta Costa, Annamaria Nordio e Tommaso Vianello



UNIONE SINDACALE di BASE
LAVORO PRIVATO VENEZIA