Salvini l’ha fatto ancora! USB disobbedisce all’ordinanza di riduzione e conferma lo sciopero di 24 ore del 15 dicembre

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Tutto come previsto, tutto come annunciato da almeno 15 giorni.

Nella tarda serata del 12 dicembre, a poche ore dal limite massimo di preavviso previsto dalla legge, Salvini ha emesso l’ordinanza di riduzione a 4 ore dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale indetto il 15 dicembre prossimo.

Un’iniziativa annunciata ma non per questo meno grave anche alla luce del riconoscimento formale dell’assoluta correttezza e regolarità dello sciopero fatto dalla stessa commissione di garanzia in occasione dell’incontro avuto con USB la stessa mattina del 12 dicembre.

Una scelta ancora più incomprensibile tenuto conto dell’esito dell’incontro tenuto presso lo stesso ministero nella serata di ieri, dove le parti datoriali hanno sdegnosamente e in modo irriconoscente verso un “ministro amico” rifiutato la generica ipotesi di mediazione, seppur molto tardiva, offerta dal ministro

Quanto è accaduto nelle ultime ore, non fa che confermare la coscienza come sia in atto un attacco diretto al diritto di sciopero di cui Salvini ha scelto di farsi alfiere nel nome di un bieco calcolo elettorale.

Abbiamo quindi proceduto a comunicare la propria scelta di disobbedire all’ordinanza di riduzione e conferma lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale di 24 ore per il 15 dicembre prossimo.

Una scelta di forte responsabilità che abbiamo maturato con il preciso intento di impugnare un atto che noi riteniamo illegittimo e anticostituzionale da parte del Ministro.

Seguiranno precise indicazioni ai lavoratori.

USB conferma la richiesta di urgente d’incontro diretta al Presidente del Consiglio Meloni per comprendere se questa politica di attacco al diritto di sciopero è una scelta collegiale del Governo.

Altresì è confermata la manifestazione che si terrà con partenza da piazzale Aldo Moro con arrivo a Porta Pia sotto il ministero dei trasporti per il 15 dicembre dalle ore 17.00 convocata insieme a partiti politici e movimenti sociali, per l’abitare e studenteschi.