Publiacqua licenzia delegata sindacale USB per aver criticato l'azienda sui social, fermiamo la repressione del dissenso

Roma -

L’azienda Publiacqua, società partecipata dal Comune di Firenze per la

gestione del servizio idrico, ha confermato il licenziamento di una nostra

delegata RSU per un post pubblicato su di un social: si tratta di un chiaro

attacco alla libertà di espressione e alla rappresentanza sindacale.

Non è il primo caso di licenziamento motivato per commenti sui social: il

padronato non tollera che vi siano critiche pubbliche, anche se legittime,

alle politiche aziendali e sulle condizioni di lavoro.

Questo è un caso esemplare: la delegata ha commentato, in maniera non

gradita, fatti risalenti ad aprile scorso quando sei dipendenti finirono

d’urgenza al pronto soccorso intossicati da reagenti chimici nel

Potabilizzatore di Publiacqua dell'Anconella a Firenze.

Un fatto grave che dovrebbe vedere sotto accusa la stessa dirigenza

dell’azienda ma Publiacqua, senza nessuna vergogna, licenzia la lavoratrice

e delegata perché “sono stati messi in atto comportamenti fortemente lesivi

nei confronti della società e dei suoi dirigenti tali da compromettere il

rapporto fiduciario”.

Per noi sembra che ad essere compromesso sia “rapporto fiduciario” tra

questa società e la funzione pubblica e sociale del servizio a partire dalle

condizioni di lavoro e di sicurezza dei dipendenti ma anche le stesse

condizioni strutturali della rete idrica (come per la rottura delle tubature

e la frana sul Lungarno del 2016).

Che la situazione sia grave lo confermerebbe la sanzione, di questi giorni,

a Publiacqua da parte dell'Antitrust: una multa di due milioni di euro per

pratiche commerciali aggressive con "indebito condizionamento nella

riscossione delle fatture", con “minacce” di chiusura della fornitura idrica

ad interi condomini.

È contro queste logiche totalmente padronali che una organizzazione

sindacale come la nostra si scontra: è per questo che nostri delegati e

delegate sono attaccati, come è anche successo alla Unicoop, dove siamo

protagonisti di tante battaglie per i diritti dei lavoratori: anche là una

nostra RSU è stata licenziata con motivi pretestuosi.

Per il padronato, per le aziende pubbliche privatizzate come per le

cooperative sul libero mercato la priorità è prevenire e reprimere il

dissenso e l’organizzazione del conflitto, partendo da chi nei luoghi di

lavoro resiste alla continua erosione dei diritti e della dignità.

A questo attacco continuo la nostra organizzazione sindacale risponde con la

propria capacità di organizzare e rappresentare sempre di più e meglio gli

interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, e questo lo dimostra la

crescita che stiamo avendo nei vari settori del mondo del lavoro. La USB

saprà tenere testa, tutelando in ogni sede delegati e lavoratori,

promuovendo, come ogni volta che sarà necessario, iniziative di lotta e

mobilitazioni.

USB Lavoro Privato

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