Porto Franco Internazionale di Trieste: un'occasione importante per i lavoratori. Dove sta andando il CLPT?

Roma -

Il 26 luglio scorso si è svolto a Roma l'atteso incontro per discutere dei benefici fiscali dovuti ai lavoratori del Porto di Trieste, alla luce delle specificità previste dall'allegato 8°.

L'incontro, per le sue caratteristiche e per la presenza istituzionale, si è rivelato davvero qualificato e si è svolto in presenza della delegazione del CLPT insieme a quella del coordinatore nazionale dei trasporti di USB. 

 

Durante tale incontro però i componenti del direttivo del CLPT hanno presentato due proposte, la prima relativa all'addizionale regionale e la seconda su togliere il limite dei 3.000 (tremila) euro l'anno per la detassazione dello straordinario, ovvero fino all'infinito.

 

Queste proposte non sono mai state discusse con USB prima e in particolare su quella relativa allo straordinario esprimiamo oggi delle grandi perplessità.

 

Tale fatto darebbe alle aziende uno strumento pesantissimo E PERICOLOSISSIMO, in cui un'ora di straordinario costerebbe praticamente meno di un'ora di lavoro normale, facendo da disincentivo a nuove assunzioni e col rischio di avere pesanti ripercussioni sulla sicurezza a causa degli aumentati carichi di lavoro che ne conseguiranno. 

 

Per USB gli aumenti salariali, corrisposti dalle aziende che beneficiano degli sgravi fiscali, devono andare direttamente nelle tasche dei lavoratori del porto, senza il bisogno di dover lavorare di più, secondo il principio “UGUALE LAVORO, UGUALE SALARIO”.

 

La richiesta di applicazione del regime fiscale agevolato su cui sono state raccolte quasi 600 firme che fine ha fatto? 

 

Per USB il porto Franco Internazionale di Trieste deve essere un'occasione importante  da non sprecare: sappiamo benissimo che le caratteristiche del regime di favore dei punti franchi di Trieste, le franchigie doganali assieme all'extra-doganalità porteranno degli enormi benefici alle imprese. Come detto dal Presidente dell'AdSPMAO, bisogna avere pazienza, anche sulla questione dell'IMU sui magazzini (questione che riguarda in particolare gli imprenditori). 

Non solo, USB ha richiesto espressamente che la sperimentazione sul porto di Trieste possa diventare la base per un lavoro sistemico a favore di tutti i portuali italiani.

 

Proprio perché siamo davanti a un quadro di questo genere che non si capisce perché il CLPT si sia impegnato a richiedere subito la detassazione dello straordinario.  

Ma siamo così sicuri che questo vada nella direzione di favorire i lavoratori?

 

In vista della prossima convocazione del 13 settembree con queste motivazioni l'USB nazionale richiede un incontro urgente al CLPT al fine di chiarire le posizioni espresse a quel tavolo di trattativa, che rischiano di trasformare una vertenza nata per migliorare le condizioni dei lavoratori in qualcosa che va invece in una direzione che facciamo davvero fatica a comprendere.

Ciò trasformerebbe il CLPT (organizzazione federata ad USB) da comitato dei portuali in una corporazione, gettando al vento anni di lotte insieme nell'esclusivo interesse dei lavoratori.

 

Unione Sindacale di Base - Lavoro Privato