14 giugno 2021, ennesima tragedia sfiorata nella Vigilanza privata. Serve un intervento prima che sia troppo tardi
L'assalto al portavalori di lunedì sull’A1 nei pressi di Modena conferma lo stato di abbandono nel quale versa il nostro settore: TIR dati alle fiamme, chiodi disseminati sull'autostrada, colpi di arma da fuoco per bloccare la corsa del portavalori. Questo l'ennesimo scenario da guerriglia che ha visto protagonisti, ancora una volta, i lavoratori della vigilanza privata.
Quanti altri incidenti dovranno riempire le pagine di cronaca affinché le istituzioni, il Governo e la politica dispongano ulteriori misure di tutela? È giusto che tre uomini armati di una semplice pistola trasportino milioni di euro al seguito rendendosi l'inevitabile bersaglio della criminalità? Si tratta di lavoratori che escono di casa al mattino e salutano le loro famiglie consapevoli di avere un mirino puntato sulla schiena.
Deve scapparci il morto affinché si riservi la dovuta attenzione al settore? Per uscire dal guado servono misure concrete: chiediamo scorte aggiuntive da parte delle Forze dell'Ordine ed un equipaggiamento adeguato al rischio che, giornalmente, questi uomini sono chiamati ad affrontare.
Serve un riscontro alle esigenze di decine di migliaia di guardie giurate che le istituzioni devono ascoltare: è un obbligo morale cercare di tutelare una categoria che ogni giorno contribuisce a mantenere la sicurezza dei cittadini e dei servizi. Il paradosso di coloro chiamati a garantire la sicurezza che operano costantemente in assenza di misure di sicurezza.
Considerato che gli Istituti di Vigilanza da sempre non si fanno carico dei costi della sicurezza - spesso nemmeno di quelli necessari (GAP scaduti da anni, corsi di formazione rimandati, manca fornitura degli equipaggiamenti di base, ecc) - USB Unione Sindacale di Base chiede a gran voce allo Stato di intervenire.
Basta rimandare. Il comparto ha bisogno di un intervento oggi. Prima che sia troppo tardi.
USB Lavoro Privato - Vigilanza
Torino, 16 giugno 2021