27 novembre: una importante giornata di mobilitazione dei lavoratori autoferrotranvieri
Un segnale importante quello dalle mobilitazioni di piazza e di sciopero nella giornata di ieri 27 novembre;
Nella città di Napoli ad incrociare le braccia oltre il 70% del personale treno e capostazione, della società EAV, Ferma la circolazione dei treni sulla linea Circumflegrea e Cumana; forti ritardi e numerose soppressioni nella Circumvesuviana.
Anche a Salerno lo sciopero aziendale di 4 ore in Busitalia Campania è stato partecipatissimo e i lavoratori hanno vita ad una manifestazione davanti la sede della società; così anche nelle Marche dove nella società STEAT Spa di Fermo circa il 40% dei lavoratori hanno incrociato le braccia.
Nella Regione Lazio la mobilitazione di sciopero di 24 ore ha riguardato le lavoratrici e i lavoratori della società COTRAL che nella sola prima fascia di sciopero ha dovuto sopprimere 331 corse.
Scioperi di carattere locale e aziendali sui quali non si è abbattuta la vile ordinanza di precetto del ministro Salvini per il quale le piazze di Bologna, di Vicenza, Napoli, Salerno si sono tenuti presidi di protesta.
La partita, però, è destinata a non esaurirsi con questo ultimo precetto; all’orizzonte si preparano attacchi assai più insidiosi che mirano rendere ancora più tortuoso il percorso per indire le agitazioni, probabilmente arrivando ad assegnare a Cgil, Cisl e Uil il monopolio della titolarità ad indire gli scioperi, sottraendolo definitivamente ai lavoratori; un obiettivo sul quale puntano le associazioni datoriali del settore che premono con specifiche e mirate proposte di legge
A fronte di una categoria aggredita dalle continue privatizzazioni, appalti, sub appalti e sub affidamenti, con salari d’ingresso sotto le 7 euro l’ora e senza riconoscimento dei salari di secondo livello; a fronte di sempre minori investimenti in materia di sicurezza del lavoro e del servizio con turni di lavoro massacranti che producono la fuga da questo mestiere, l’unico modo che questo Governo individua per intervenire è quello di disarmare la categoria dell’unico vero strumento di cui dispongono i lavoratori per far valere i propri diritti; diritti che coincidono con quello degli utenti perché la qualità del lavoro, il suo livello di sicurezza è la qualità e sicurezza del servizio reso alla cittadinanza.
Non possiamo rinunciare al ribadire che battaglia per la difesa del diritto dell’esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali è una battaglia di tutte e tutti, una battaglia che non può riguardare solo i lavoratori dei trasporti bensì tutto il mondo del lavoro, tutta la società civile a sostegno delle sacrosante rivendicazioni di:
• AUMENTI SALARIALI DIGNITOSI
• MIGLIORI CONDIZIONI DI LAVORO - BLOCCO DELLE PRIVATIZZAZIONI
• TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA
Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato, settore TPL