AMA condannata per condotta antisindacale per aver escluso USB da una trattativa
Il 26 giugno il tribunale di Roma ha dato piena ragione all'Unione Sindacale di Base, che aveva presentato ricorso in merito al comportamento antisindacale tenuto dall'azienda municipalizzata dei rifiuti di Roma Ama SpA.
La sentenza di condanna ha accolto totalmente le istanze avanzate da USB, relativamente ad alcuni accordi sindacali sottoscritti tra Ama e le sole organizzazioni sindacali territoriali, senza la partecipazione al tavolo di trattativa delle RSU elette dai lavoratori. Un comportamento antidemocratico e anticostituzionale che mirava a far fuori soprattutto la nostra organizzazione sindacale, visto che i componenti delle delegazioni delle OO.SS. firmatarie degli accordi erano gli stessi RSU aziendali, eccezion fatta per i componenti eletti nelle liste dell'USB.
Una manovra assai diffusa tra i sindacati concertativi, messa in atto proprio per escludere i sindacati non firmatari di contratto, ai quali la legge assicura l'esercizio delle prerogative nell'ambito delle RSU. Ed è proprio nelle ultime elezioni delle RSU che USB ha quasi triplicato il consenso tra i lavoratori, diventando il quarto sindacato più rappresentativo in Ama.
Il giudice Donatella Casari ha dichiarato, oltre all’antisindacalità della condotta di AMA, anche la sospensione dell’efficacia dell’accordo firmato il 5 gennaio 2018, obbligando l’azienda a nuova convocazione e trattativa con le RSU. Inoltre, copia della sentenza dovrà essere affissa per tre mesi nei luoghi di lavoro.
Una vittoria importante nella quale l'arroganza dell'azienda e dei sindacati concertativi, sempre più lontani dai bisogni dei lavoratori, hanno dovuto soccombere e che restituisce dignità ai lavoratori che hanno scelto USB.
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Fabiola Bravi
USB Esecutivo Lavoro Privato Roma