Ancora un incidente mortale in ferrovia

Lecce -

Questa volta a perdere la vita è stato il macchinista del Freccia-Argento 9351 partito da Roma e diretto a Lecce.

 Il giovane collega, Giuseppe Campanella, di soli 25 anni ha tentato sino all'ultimo l'impatto tremendo con un  autoarticolato, l'autista del quale ha cercato di oltrepassare un passaggio a livello mentre le sbarre di questo si stavano chiudendo, abbandonando, poi, indebitamente sui binari il proprio mezzo.

 

Al dramma del macchinista si deve aggiungere, quale funesto bilancio, il ferimento di una decina di persone, alle quali è andata di lusso vedendo come è stata ridotta la motrice del convoglio.

 

Il dramma è accaduto in località Pozzo Faceto alla periferia di Cisternino in provincia di Brindisi, ma di casi del genere, ultimamente, ne sono accaduti anche a Bari e nei pressi di Brescia.

 

Morire oggi ad un passaggio a livello per l'incauta azione altrui è inaccettabile e per ciò non smetteremo mai di parlare di sicurezza perchè questa rimane l'unica arma per difendere il personale di prima linea.

 

La politica di dismissione dei PL è ancora lontana dal completarsi, anche perchè molte risorse economiche sono state stornate per il progetto TAV, che fa danni anche indiretti. 


La politica d'innalzamento delle velocità commerciali, poi, incide molto da parte sua, perchè una linea sicura non ha certamente PL da attraversare ed a quell'andatura.

 

Stringendoci forte al cordoglio dei parenti più prossimi del caro Giuseppe, vittima dell'incuria di stato, ci corre l'obbligo di ricordare che l'impianto teorico non è tutto nel lavoro e dove si abbassa la soglia della sicurezza non sempre le professionalità più vive ed il coraggio degli umili basteranno ad evitare simili tragedie, che hanno più del drammatico che dell'inverosimile.

 

USB, condannando questa politica di abbandono della rete ferroviaria, intende comunicare con queste poche parole un senso di solidarietà sociale, affinchè si lavori tutti per tutelare un bene comune che deve essere un beneficio della collettività anzichè un motivo di profitto di pochi e per di più scalzi di diritto.