ArcelorMittal incassa e taglia, USB: subito vincoli precisi dello Stato a garanzia dei lavoratori

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Lakshmi Mittal ha comunicato i risultati della performance operativa di ArcelorMittal a livello globale, indicando come quest’anno si sia chiuso con una perdita inferiore a quella del 2019: 0,7 miliardi di dollari rispetto ai precedenti 2,5, grazie a un utile netto di 1,2 miliardi nel quarto trimestre rispetto ai 261 milioni persi nel terzo.

Lakshmi ha anche annunciato il passaggio delle redini del gruppo al figlio Aditya e confermato l’avvio di una fase focalizzata sul raggiungimento di rendimenti “sostenibili” per gli azionisti, con un taglio complessivo delle spese di 1 miliardo di dollari in un biennio attraverso il licenziamento di oltre il 20% della forza lavoro globale (40mila dipendenti su 190mila), in cui però è possibile si verifichi un rafforzamento in termini di investimento verso l’India, il Messico, il Brasile e la Liberia.

Tali notizie aumentano le preoccupazioni sull’impegno a lungo termine di ArcelorMittal in Europa e in Italia. È quindi necessario e urgente che si determinino le strategie e gli investimenti per l’Italia a garanzia della piena occupazione e del rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione, in un quadro di produzione pienamente sostenibile sul piano dell’ambiente.

Questo può avvenire solo in un contesto garantito da vincoli precisi e punti fermi nell’ambito dell’intervento messo in campo dallo Stato, su cui USB chiede di avere piena contezza.

Sasha Colautti

USB Lavoro Privato

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