BEATI GLI ULTIMI, SE I PRIMI SONO ONESTI

Nazionale -

Comunicato n. 27/12

Scusate il ritardo, ma impegni sindacali ci hanno impedito di uscire venerdì con il resoconto della riunione del tavolo sindacale nazionale del 19 aprile. Prima di addentrarci nella cronaca di quanto accaduto lasciateci riflettere ancora una volta sulle questioni generali, che non troviamo mai affrontate nei comunicati delle altre organizzazioni sindacali così ripiegate sui singoli problemi, pronte ad inseguire i lavoratori piuttosto che guidarli su un percorso complessivo che comprenda e riassuma anche le questioni particolari.

Possibile che continuiamo ad essere solo noi a denunciare il pericolo di una privatizzazione strisciante dell’ente e di una perdita di funzioni sociali? Possibile che nessun altro s’interessi su come è stato gestito il Patrimonio dell’INPS negli ultimi dieci anni? Possibile che non ci sia stato nessun documento nazionale delle altre organizzazioni sindacali che abbia preso posizione sui provvedimenti disciplinari per le mail di solidarietà sindacale e per l’assemblea negata a USB in Direzione Generale?

Quando leggiamo su un pieghevole di un’organizzazione sindacale slogan roboanti come “Licenziamo i corrotti” o “lotta senza quartiere a malgoverno, mala gestione e corruzione!”, ci viene da chiedere: perché all’INPS ve ne state zitti e non scrivete un rigo sulla necessità che gli appalti siano affidati in modo trasparente e controllato, o non sollecitate anche voi le dimissioni del Presidente dell’OIV dopo quanto emerso dall’indagine interna finita sulla stampa nazionale?

La grande divisione che c’è tra tutti i sindacati impedisce una risposta forte e una consapevolezza generalizzata indispensabile ad affrontare la complessa fase in corso. Da quattro anni c’è chi ci ripete che bisogna “protestare contrattando” e nel frattempo la contrattazione è stata cancellata per Legge, superando il contratto collettivo nazionale di lavoro.

Perché solo noi nell’incontro del 19 aprile abbiamo difeso il diritto e la richiesta di concertazione sulla bozza di Circolare sull’assetto del servizio d’informazione e di consulenza? La Riforma Brunetta è stata recepita all’INPS per colpa di CISL e UIL che hanno accettato il testo del contratto integrativo 2010. E oggi la UIL raccoglie le firme per cancellare la Riforma Brunetta? Ma con quale faccia di bronzo continuano a prendere in giro i lavoratori? Perché ingannano i colleghi delle Aree A e B promettendo che il tavolo tecnico (che loro non hanno chiesto) “favorirà l’inserimento nell’Area superiore”? I lavoratori sanno bene, perché glielo abbiamo spiegato, che ci sono molte difficoltà normative e vincoli da superare per poter accedere all’Area superiore. Il tavolo tecnico serve innanzitutto per fare chiarezza sulla coerenza o meno delle funzioni delle singole Aree come previste dal contratto collettivo rispetto al nuovo modello organizzativo dell’INPS. Vogliamo che sia chiarito una volta per tutte cosa deve fare il lavoratore di Area A, quello di Area B e quello di Area C. Nel frattempo continueremo a fare pressione sull’amministrazione, come abbiamo fatto il 19 aprile, perché siano affrontati e superati i vincoli normativi che ostacolano i passaggi di Area, mentre con le selezioni interne previste dall’Accordo triennale di programma per il 2011 e 2012, oltre a dare prioritariamente una risposta a quanti finora non hanno avuto passaggi economici, vogliamo portare tutti i lavoratori delle Aree A e B al livello apicale della singola Area. Sta scritto nella nostra Piattaforma programmatica e non ce ne dimentichiamo, così come non tralasciamo gli altri impegni della Piattaforma USB. Finalmente dovrebbe essere attivata a maggio la Commissione sull’Area della Vigilanza, partendo da una proposta di nuovo assetto che sarà presentata dall’amministrazione e sulla quale interverremo portando le nostre idee e il nostro contributo costruttivo. Con grande e colpevole ritardo l’amministrazione ha annunciato l’invio di una nota al Dipartimento della Funzione Pubblica per rivedere la scelta di non adeguamento degli stipendi tabellari per quanti hanno ottenuto il passaggio economico con decorrenza 1° gennaio 2010. A parte che il parere finale lo dovrà dare il Ministero dell’Economia, non è dato di sapere cosa l’amministrazione abbia scritto nella missiva e la cosa ci preoccupa alquanto. In ogni caso aspetteremo per avviare i ricorsi, considerata la prescrizione quinquennale, mentre sollecitiamo chi non abbia ancora presentato la diffida all’amministrazione a farlo al più presto. Per quanto riguarda il contratto integrativo 2011 la certificazione da parte dei ministeri vigilanti è ancora in alto mare e l’amministrazione rifiuta di aprire la contrattazione integrativa sul 2012 finché non saranno sciolte le riserve sull’intesa dello scorso anno. E’ stato invece esaminato il prospetto sui risultati di produzione dai quali è emerso che alcune sedi hanno avuto scostamenti contenuti nei progetti speciali, mentre per la sede metropolitana di Napoli, per Nola e Crotone lo scostamento è maggiore. Il puntuale intervento del nostro delegato regionale della Campania ha portato validi argomenti per un approfondimento che l’amministrazione si è riservata di fare e che a nostro avviso dovrà riguardare anche le altre sedi penalizzate. Di saldo dell’incentivo 2011, comunque, se ne parlerà soltanto dopo la certificazione del contratto integrativo. Inutile, quindi, che qualcuno continui ad ingannare i lavoratori con richieste di ulteriori acconti quando l’unica, sacrosanta richiesta, dovrebbe essere quella di ritornare alle vecchie scadenze e metodologie, quando a febbraio si prendeva un saldo reale e non un… acconto del saldo. La firma del Direttore Generale, annunciata per lo scorso venerdì 20 aprile, dovrebbe aver invece ratificato le graduatorie relative alle selezioni riservate al personale ex IPOST e previste dal contratto integrativo 2009 dell’ente soppresso. Sulla questione relativa all’utilizzo dei buoni pasto, sollevata dalla CISAL, e che investe la ditta REPAS, che ha sempre determinato problemi di fruibilità del ticket sul territorio, abbiamo chiesto di valutare la possibilità di cancellare i contratti con il suddetto gestore. Nel corso del nostro lungo ed articolato intervento abbiamo ricordato al Capo del personale l’impegno che molti mesi fa aveva assunto in merito alle richieste dei colleghi di lingua ladina. Il Direttore Centrale delle Risorse Umane, nel confermare l’impegno assunto, ha dichiarato che questa volta non resterà inevaso.

 

Bozza di Circolare sull’evoluzione del nuovo assetto organizzativo e funzionale del servizio di informazione e consulenza.

Abbiamo già scritto in precedenza di essere stati i soli a difendere il diritto alla concertazione sull’argomento. Nel merito, abbiamo preso atto del messaggio politico che sembra essere alla base della Circolare: dopo aver sconvolto per 2 anni e mezzo le sedi, fino ad ipotizzare la chiusura degli sportelli (chi non ricorda l’INPS virtuale ed i servizi fruibili esclusivamente on line?) oggi i vertici dell’amministrazione cambiano rotta. Sembra questo un ripensamento importante, che va nella direzione di quanto noi sosteniamo da tempo. In attesa delle opportune e indispensabili verifiche, ci sembra che passare da un estremo all’altro non è opportuno e che si debba procedere con cautela ed attenzione, tenendo ben presente le diverse esigenze territoriali. Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito che bisogna comunque lasciare al confronto territoriale la definizione delle fasce orarie di apertura dello sportello al pubblico e la contrattazione del relativo orario di lavoro. Lo stesso ragionamento va fatto per i servizi telefonici regionali, sulla cui validità e funzione manteniamo in ogni caso ampie riserve, riconducibili al modello organizzativo nel suo complesso.

Ai fini della produzione, deve essere inoltre considerato l’orario effettivo del servizio d’informazione e di consulenza al pubblico, non limitandosi all’orario teorico di apertura degli sportelli.