Bioparco Roma, i lavoratori dei punti ristoro in appalto attendono l’assunzione da un anno: servono fatti e garanzie

Roma -

Il Bioparco di Roma, fino al 2004Giardino Zoologico di Roma, ha affidato in appalto la gestione dei punti ristoro a soggetti terzi che si occupano di ristorazione. L’appalto è scaduto 11 anni fa ed è andato avanti di proroghe in proroghe fino al 2019, quando il Bioparco decise di non concedere più proroghe e l’appaltatore comunicò al Bioparco non solo l’interruzione del servizio di ristorazione ma il licenziamento di tutti i lavoratori impiegati nell’appalto stesso.

Benché all’interno di entrambe le gare (gara europea e gara per l’affidamento provvisorio in attesa dell’espletamento di quella europea) fosse prevista, a detta del presidente della Fondazione Bioparco, Francesco Pedretti la clausola di salvaguardia, i lavoratori e le lavoratrici da più di un anno sono in regime di Naspi nonostante il servizio di ristorazione abbia ripreso a maggio 2020.

L’azienda aggiudicataria del contratto di concessione (Ape Romana S.r.l.), con l’avallo della Fondazione Bioparco ha violato palesemente non solo l’art. 50 del codice degli appalti ma anche quanto previsto dal CCNL applicato in materia di clausole sociali.

Nell’ultimo incontro, il 25 giugno scorso, tra la Commissione di Garanzia e Trasparenza, il Presidente del Bioparco e USB Lavoro Privato, il presidente Pedretti ha manifestato la propria soddisfazione per tutti gli obiettivi raggiunti riguardo la gestione del Bioparco, in particolar modo dei risultati positivi inattesi in questi mesi del 2021 a compensazione del fermo pandemico dell’anno 2020, quando la Fondazione Bioparco è stata supportata da un incremento di circa 2.600.000 euro, oltre ai 3.000.000 euro ordinari annuali provenienti dalle casse di Roma Capitale. Un’oasi di benessere e grandi prospettive.

Peccato che sia stato omesso qualsiasi riferimento alla questione dei lavoratori dell’appalto ristorazione, demandando all’udienza fissata per l’8 settembre 2021, in cui ci auspichiamo che il giudice si esprima a favore dei lavoratori che attraverso il percorso legale stanno cercando di difendere e rilanciare quanto è nel loro diritto.

Durante l’incontro è stato detto che i lavoratori devono stare tranquilli, perché tutto si risolverà nel migliore dei modi, aspettando ovviamente la sentenza del giudice. Le rassicurazioni non bastano. Servono i fatti e garanzie concrete.

USB Lavoro Privato

Federazione di Roma

Roma, 01 Luglio 2021