BISOGNI - DIRITTI - ORGANIZZIAMOCI PER UNA FILIERA AGRICOLA CON GIUSTA PAGA E CONDIZIONI DI LAVORO DIGNITOSE
I prodotti agricoli, che dai banchi dei supermercati o dei mercati rionali arrivano sulle nostre tavole, nascondono la realtà di una massa di uomini e donne che nelle campagne e nelle serre d'Italia vengono sottoposti a condizioni e ritmi di lavoro spesso basati su sfruttamento e nuove forme di schiavitù.
La grande filiera dello sfruttamento organizzato, a partire dai sementi e proseguendo per la raccolta, le lavorazioni post-raccolta, la trasformazione, il trasporto, la commercializzazione, la distribuzione e la vendita, poggia sulla fatica di lavoratori e lavoratrici a cui spesso non vengono riconosciuti i minimi diritti lavorativi e sociali.
Infatti, nonostante anche i recenti dati ISTAT confermino che in Italia l'agricoltura è un settore economico in crescita, la categoria dei lavoratori agricoli è una delle più colpite dalla vulnerabilità sociale. Nei casi più gravi questi uomini e donne, spesso migranti, sono costretti a vivere in veri e propri ghetti. Ma anche in condizioni di vita meno emergenziali, troppo spesso i braccianti lavorano senza diritti sindacali e sociali. Basti pensare al basso salario e alle pessime condizioni lavorative, abitative, pensionistiche prive di certezze e dignità.
Partendo da questa sottrazione di diritti verificata sul campo, che accomuna l’Italia tutta da nord a sud, da est ad ovest (per citare alcuni luoghi emblematici, Boreano in località Venosa, Rosarno, Nardò, San Ferdinando, Foggia, Castelnuovo Scrivia, Vittoria, Latina), l'USB ha avviato un processo di organizzazione e di sindacalizzazione dei lavoratori nella filiera dell'agro-industria.
Un processo che considera le caratteristiche generali e specifiche (ad esempio sul piano delle vulnerabilità conseguenze delle varie leggi nazionali come la Bossi-Fini o delle direttive europee sull'immigrazione o sull'asilo), degli stessi lavoratori dell'agroindustria e non solo. Un processo che che mette in primo piano la necessità della creazione di un alleanza tra contadini, lavoratori agricoli e consumatori per un cibo sano e contro ogni forma di sfruttamento.
Questo processo ci ha portato alla 1° Assemblea nazionale dei lavoratori agricoli del 25 settembre scorso a Venosa (Potenza), in Basilicata, con una partecipazione di massa di delegati e lavoratori che hanno dato vita alla costituzione del “Coordinamento Lavoratori agricoli USB” per i diritti sindacali e sociali. Successivamente abbiamo partecipato al 2° Forum Europeo per la Sovranità alimentare contro la Politica Agricola Comune (Pac) imposta dall'Unione Europea ai cittadini. Gli oltre 600 delegati provenienti da 40 paesi, riuniti dal 26 al 30 ottobre 2016 a Cluj-Napoca in Romania, hanno fortemente contestato i trattati commerciali transatlantici come TTIP o la CETA.
La formazione e l'alfabetizzazione sindacale con il coinvolgimento diretto dei lavoratori, delle Federazioni, anche attraverso con gli Sportelli Migranti articolati sul territorio, sono fondamentali nel nostro percorso che ci siamo dati.
“Volevamo braccia, sono arrivati uomini” Max Frisch
Proponiamo di confrontarci organizzando, già dalle prossime settimane, delle iniziative e momenti di lotta sui territori insieme ai lavoratori agricoli, favorendo il coinvolgimento di strutture/associazioni con le quali collaborare, attraverso iniziative e percorsi di lotte comuni nei vari territori.
LA NOSTRA PROPOSTA DI PIATTAFORMA
Per un lavoro dignitoso e una giusta paga, indipendentemente dalla provenienza geografica dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per il rispetto degli oneri a carico dei datori di lavoro: diritti salariali, previdenziali, sicurezza sul lavoro, trasporto, ecc...
Per l'estensione dell'indennità di disoccupazione a tutti.
Contro ogni forma di sfruttamento e d'intermediazione, anche quelle cosiddette “legali” che in realtà rappresentano una diversa forma di caporalato mascherato.
Per la responsabilità sociale del committente o dell'utilizzatore sia in termini di diritti negati che di eventuali sanzioni.
Per una gestione pubblica e trasparente dei reclutamenti attraverso i Centri per l'Impiego.
Per una gestione pubblica, trasparente ed efficace delle procedure di certificazione e di controllo nella filiera agricola (natura biologica o meno dei prodotti, presenza di sostanze nocive per la salute dei lavoratori e dei consumatori, ecc...), affinché si lavori in condizioni sicure e salubri.
Per l'abrogazione della legge Bossi-Fini, con la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro.
Per la regolarizzazione dei migranti e profughi presenti in Italia
Per delle soluzioni abitative strutturali per i lavoratori stagionali o stanziali, fuori da ogni forma e logica di ghettizzazione sociale o lavorativa, coinvolgendo gli entri locali.
SEI UN LAVORATORE O UNA LAVORATRICE DELL'AGROINDUSTRIA?
VEDIAMOCI E CONFRONTIAMOCI PER CONOSCERE I NOSTRI DIRITTI, SCAMBIARCI INFORMAZIONI UTILI SULLA NOSTRA CONDIZIONE LAVORATIVA, ABITATIVA, DI SOGGIORNO E PER ORGANIZZARCI.
Coordinamento Lavoratori Agricoli