Catania. Mobilitazione lavoratori O.D.A. Occupazione cortile interno dell'Arcivescovado

Catania -

Oggi, 23 Febbraio, la lunga lotta dei lavoratori dell’Opera Diocesana d'Assistenza ha segnato una tappa importante con l'occupazione per circa tre ore del cortile dell'Arcivescovado di Catania per protestare contro il documento del Presidente dell'O.D.A. in merito al pagamento delle retribuzioni delle mensilità di Novembre e Dicembre 2012, Gennaio 2013.

Il personale, che da 35 giorni effettua un Sit-in con l'USB in Via Vittorio Emanuele, venuto a conoscenza delle dichiarazioni espresse da Monsignor Russo ed indispettiti dall'articolo “trionfalistico“ apparso sul quotidiano La Sicilia del 23 Febbraio 2013 a firma di CGIL CISL Uil, preso atto che non esiste alcuna certezza in merito al pagamento delle spettanze vantate  ha chiesto un incontro con l'Arcivescovo di Catania, Monsignor Gristina.

Contraddittorie sono apparse le risposte date dal prelato e non sono mancati i momenti di tensione quando i manifestanti si sono asserragliati nel cortile dell’Arcivescovado, insoddisfatti delle vaghe risposte ricevute. Dopo ripetuti tentativi, il porporato si è reso disponibile ad ascoltare le forti proteste dei lavoratori, concordando la possibilità di effettuare un consiglio di amministrazione straordinario dell'O.D.A. alla presenza dei lavoratori e dello stesso Arcivescovo.  

Momenti difficili e carichi di tensioni sono stati registrati in particolar modo quando è intervenuta la polizia chiamata dal  personale dello stesso arcivescovado, con lo scopo di far sgomberare i lavoratori.


Ancora una volta, dichiara Corrado Tabbita Siena dell’Unione Sindacale di Base, non si riesce o non si vuole mandare un messaggio chiaro in termini di certezza ai lavoratori. Vengono realizzati riunioni con il personale che hanno l'unico scopo di complicare le cose anziché tranquillizzare i lavoratori sui pagamenti non ricevuti e sul loro futuro occupazionale. A poco servono gli “alti toni“  di alcuni che strombazzano notizie prive di fondamento che magari vorrebbero far ritrovare una “serenità“ poco aderente alla realtà di sacrifici e di stenti subiti da chi continua a prestare la propria opera con professionalità e generosità a chi vive nella sofferenza e nel disagio.

Catania, 23 Febbraio 2013