CGIL E CISL PRESSANO IL GOVERNO SU DELEGA PER LAVORATORI PUBBLICI USB SCENDE IN PIAZZA E PREPARA LO SCIOPERO DEL 22 GIUGNO

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In allegato il comunicato

Mentre “Il Sole 24 Ore” dell’8 giugno raccoglieva lo “sfogo” di CGIL e CISL sui ritardi del varo del disegno di legge delega per allineare le regole del lavoro pubblico alla Riforma Fornero facilitando anche nel pubblico impiego il ricorso ai licenziamenti, USB protestava in molte città proprio contro quella riforma del lavoro e l’accordo sul pubblico impiego siglato il 3 maggio da CGIL-CISL-UIL e dalle altre organizzazioni autonome, ad eccezione della sola USB.

 

Assemblee cittadine e di posto di lavoro, volantinaggi, sit-in, hanno coinvolto i cittadini che usufruiscono dei servizi sanitari, scolastici, locali, fiscali e previdenziali, per costruire una comune opposizione allo smantellamento del sistema di protezione sociale attuato da governo e sindacati compiacenti attraverso la riduzione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e i tagli ai servizi.

 

La sicurezza sul lavoro è stata al centro della protesta davanti alla Prefettura di Modena, per ricordare che le lavoratrici e i lavoratori morti nel terremoto che ha colpito l’Emilia sono morti sul lavoro e per chiedere norme e controlli che garantiscano maggiore sicurezza. Costo dei trasporti pubblici e privatizzazione dei servizi nelle iniziative di Torino e Novara. La denuncia dei tagli alla spesa sanitaria e alle cure ha caratterizzato la protesta di Padova e Venezia. Assemblea cittadina all’INPS di Milano e all’INAIL di Bari. Volantinaggi davanti alle sedi degli enti previdenziali e agli uffici del fisco a Torino, Padova, Frosinone e in altre città. Nella manifestazione di Catanzaro, che ha visto la partecipazione dei lavoratori precari della Regione, sono stati chiesti maggiori investimenti per l’occupazione e abolizione dell’IMU. Assemblea alla direzione territoriale del lavoro a Cagliari, per denunciare i contenuti della Riforma Fornero e dell’Intesa del 3 maggio sul lavoro pubblico. Presidio davanti la sede della Provincia a Viterbo per denunciare i tagli agli enti locali. Presidi cittadini a Genova, Firenze, Pisa, Venezia e Perugina. A Roma le iniziative hanno interessato Sanità, Enti locali, Agenzia delle Entrate, Ricerca e Enti previdenziali. All’ISFOL occupato si è tenuta un’assemblea degli enti di ricerca e da questa mattina, per tre giorni, è previsto un presidio davanti al Ministero del Lavoro contro le ipotesi di privatizzazione. Occupata anche l’Agenzia INPS di Roma Centro per denunciare lo smantellamento della previdenza pubblica a favore dei Fondi pensione privati. Nel pomeriggio un partecipato presidio si è svolto a Roma davanti il Parlamento, da dove i manifestanti si sono mossi per andare a protestare sotto la sede del Partito Democratico, che sostiene la politica di tagli alla spesa sociale del Governo Monti e le riforme del lavoro che rendono sempre più precaria l’occupazione nel privato e nel pubblico impiego.

 

USB ha risposto con una giornata di forte mobilitazione alle iniziative di controriforma del Governo e dei sindacati complici sul mondo del lavoro. Nei prossimi giorni, la Confederazione USB sarà impegnata nella preparazione dello sciopero generale del 22 giugno proclamato insieme a CUB, Cib-Unicobas, SNATER, USI, SI-COBAS, per cacciare il Governo Monti e costruire una mobilitazione generale nel Paese che rivendichi una politica sociale che guardi ai cittadini e non alle banche, che sia dettata dal bisogno di giustizia sociale ed equità e non dalla BCE o dal FMI.