COLLEGATO LAVORO: DAL PROSSIMO 31 DICEMBRE ENTRANO IN VIGORE LE NUOVE SCADENZE PER LE IMPUGNAZIONI

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Dal 1 gennaio, salvo improbabili proroghe, entrano in vigore le norme capestro per le varie tipologie di impugnazioni.

Scade la proroga del cosiddetto “Collegato lavoro” per le impugnazioni dei licenziamenti precari ma non solo.

 


Le impugnazioni dei licenziamenti, dei contratti a termine, dei contratti dei lavoratori in appalto o interinali, compresi degli “allontanamenti/licenziamenti” verbali, devono essere fatte entro i 60 giorni dalla comunicazione o dalla scadenza. Inoltre anche l’impugnazione effettuata tempestivamente diviene inefficace se nei 270 giorni successivi non viene depositato il ricorso presso il tribunale.


Questa norma riguarda una enorme serie di casi:


 

  • ai licenziamenti riferiti alla atipicità del rapporto di lavoro e alla illegittimità del termine fissato nel contratto (es. contratti di associazione in partecipazione, i contratti a termine);

  • al recesso dell’azienda nei contratti di collaborazione ed a progetto;

  • alle azioni che chiedono l’annullamento dei trasferimenti e dei passaggi per cessione di azienda, di ramo di azienda, cambio di gestione dell’appalto;

  • in tutti i casi in cui si deve impugnare un rapporto di lavoro diretto con una azienda “mascherato” da lavoro interinale - somministrato o in appalto;

Si tratta di un vero e proprio colpo di spugna, perché passati i 60 giorni, senza impugnazione, le illegittimità aziendali saranno di fatto condonate.


Questa norma garantisce nuove tutele per le aziende ai danni dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti, contrastare e denunciare sfruttamento e lavoro nero, una vera e propria rottamazione, con tanto di incentivi, dei diritti dei lavoratori.