Comparto pubblicistico

Roma -

Ogni cambiamento non è tanto il cantiere dell’avvenire quanto la svendita del patrimonio passato!

 

Lavoratori,

il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha approvato lo schema di decreto legislativo concernete l’ordinamento professionale del corpo nazionale dei vigili del fuoco raggiungendo così l’obiettivo di militarizzare il settore.

Quello che però sfugge è come faranno i soggetti responsabili di tale decisone a sostenere le loro convinzioni. Infatti, la collocazione pubblicistica a cui ci siamo opposti con tutte le nostre forze per evitare il baratro, provocherà nei vigili del fuoco una gerarchizzazione della struttura nonché una subalternità ai poteri forti del Paese a fronte di un incremento economico irrisorio e addirittura autofinanziato e che i sostenitori della legge hanno saputo nascondere bene.

A conferma di quanto detto, basterebbe leggere il parere espresso nell’ultima seduta dalla commissione parlamentare in sede consultiva sugli atti del governo del quale riportiamo alcuni stralci qui sotto, rispondendo così anche agli entusiasmi di chi in tanti anni senza mai trovare pace o meglio identità sindacale, ha sballottato i lavoratori da un comparto all’altro.

La commissione impone che:

· tale atto non produca maggiori oneri per la finanza pubblica tanto meno riconoscimenti economici per una eventuale indennità di qualifica di polizia giudiziaria;

· non aumentino i posti nelle qualifiche di ATA passando così pari pari nel ruolo di ispettore antincendio - senza colpo ferire;

· secondo le proiezioni del governo, dal 2006 al 2011, il costo per i passaggi di qualifica si aggirerà intorno ad una spesa di 3 milioni di €, tali costi dovranno essere ricoperti dalle risorse già destinate per i passaggi di qualifica nonché dal recupero di qualche pensionamento - se ci sarà;

· non vi sia personale con anzianità utile all’inquadramento in posizione apicale e quindi con eventuale scatto convenzionale - tutti a bassi livelli;

· gli effetti sui trattamenti previdenziali per alcuni ruoli siano compensati da maggiori oneri contributivi – si guardano bene a non intaccare la spesa previdenziale;

· i ruoli ad esaurimento creati nel settore amministrativo mantengano i benefici posseduti - per nulla al mondo uno sforamento;

· la commissione giudicante sull’avanzamento nei vai ruoli sia costituita dal personale del dipartimento che già ordinariamente è chiamato ad espletare tale funzione - come si suol dire tutto in famiglia;

· non sia possibile rivendicare il riconoscimento di mansioni superiori - non avevamo dubbi;

· eventuali promozioni per meriti straordinari siano ricomprese nel limite delle vacanze nei ruoli - nemmeno per i loro “eroi” c’è pace;

· nei nuovi inquadramenti il personale sia collocato nei profili economici già stabiliti dal decreto mantenendo rigorosamente l’attuale indennità di rischio – preoccupati anche delle indennità!

La lista potrebbe continuare.

Emerge pertanto come da questo nuovo ordinamento, affibbiatoci con la forza, i lavoratori saranno costretti inevitabilmente a sottostare alle compatibilità economiche che prevederanno “gratificanti arretrati” di circa 1.200,00 € lorde medie procapite (anche con i soldi nostri legati al contratto integrativo) nonché un aumento medio di 27, 00 € sulla busta paga.

Tale impostazione militaresca che pesa sulla testa dei lavoratori avrà certamente un effetto deleterio all’interno delle sedi di servizio dove le indicazioni provenienti dal centro saranno quelle di applicare legislazioni speciali, distrugge l’universalità dei diritti dei lavoratori e nel nome della sicurezza cancellare tutte le conquiste sindacali e personali ottenute con anni e anni di lotta.

Dopo aver portato a termine la loro “partita” ed essersi riabbracciati con gli amici di sempre, gli atleti afecionados proporranno all’amministrazione e al governo sicuramente altre “proposte indecenti”, sempre con gli stessi sorrisi, tenendo in mano una “Margherita” che sarà il dono per il taccagno Tremonti.

Fino ad oggi, solo la lotta dei lavoratori ha permesso di avere qualche risorsa aggiuntiva nei contratti (10 milioni di € per l’indennità di turno).

Lasciare nuovamente tutto in mano dei soliti “senza pace e senza identità” come avvenuto in occasione della discussione sul CCNL 2002/2005, significa non avere memoria storica.

Contro i “carnefici del nuovo cannibalismo sociale” ripartiamo con la lotta partecipando allo sciopero del 21 ottobre 2005, contro la finanziaria, il precariato, il caro vita e lo scippo della liquidazione.

PER SALARI EUROPEI.