Competitività a colpi di povertà

Approvata a colpi di fiducia e a tempi di record, la controriforma del mercato del lavoro da dare in pasto al vertice UE di Bruxelles per soddisfare le esuberanze di una Unione Europea sempre più a trazione tedesca.

A soli pochi mesi dall'ultimo aggiustamento sui conti pubblici effettuato a colpi di IMU, aumenti dell'IVA, delle accise e con l'epocale riforma delle pensioni, il Governo Monti porta a casa lo scalpo dei lavoratori abbattendo l'ultimo “totem” quello dell'articolo 18.

La riforma definita della flessibilità in uscita, raggiunge l'intento di avvicinare i lavoratori stabili a quelli precari, attraverso un livellamento verso il basso attuato cancellando tutele ed eliminando i diritti.

Va in porto la riforma che anche il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha bollato come una “boiata”.

Solo anni fa solo immaginare una cosa del genere sarebbe stato impensabile, oggi nel disorientamento generale e con la complicità del sindacalismo confederale si compie l'ennesimo scippo perpetrato a danno dei lavoratori.

 

Di seguito vediamo cosa cambia per i precari del CNVVF:

 

Il contratto a tempo determinato (20gg.) potrà essere stipulato senza dare nessun criterio giustificativo, diversamente a quanto previsto dal D.Lgs. 368/01;

 

L'indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti diventa miniASPI, si innalza il limite per accederne ai benefici da 78 gg. a 91 gg;

 

La sospensione tra un richiamo di 20 gg. e l'altro passa da 10 a 60 giorni, con l'effetto di abbassare il tetto massimo di giorni a soli 120 gg.

USB VV.F.             

Coordinamento naz.le Precari