CONTRATTO GAS ACQUA...ANCORA UN PASSO INDIETRO!
In allegato il volantino
Il contratto siglato da CGIL – CISL – UIL – UGL prosegue sulla strada del costante peggioramento delle nostre condizioni salariali e normative.
Lungi dal rappresentare un ostacolo alle privatizzazioni (nei confronti delle quali ci si limita a chiedere cassa integrazione e clausola sociale….) rappresenta un grave peggioramento sul terreno salariale: l’allungamento della sua durata economica unito al modesto incremento retributivo portano nelle nostre tasche la miseria di 70 euro medie\lorde!!
Questo è il vero “incremento salariale”!! Basta dividere per 36 mesi quanto percepiremo alla fine del triennio contrattuale! (€300 o 658\2010 + €700\2011 + €1440\2012)
Da un lato CISL-UIL-UGL non ottengono neppure quanto concordato negli accordi separati con governo e padroni, mentre la CGIL, che quegli accordi non aveva sottoscritto, ne accetta la filosofia in sede di contratti di categoria.
A farne le spese sono sempre i lavoratori ed in misura ancora maggiore i giovani che hanno livelli salariali più bassi, sempre grazie ad una pratica sindacale completamente subalterna agli interessi dei padroni, come dimostra la vicenda FIAT – Marchionne.
Lavoratori per altro tartassati sul piano fiscale: aliquote altissime, addizionali in continuo aumento ed ora pure la minaccia di una pioggia di tasse “federaliste”! Paghiamo insieme ai pensionati il 90% delle tasse in cambio di servizi sempre più costosi, quando non sono privatizzati!!
Senza una nostra reazione questo stato di cose non può che continuare a peggiorare!
Per quanto ancora possiamo illuderci in un ravvedimento delle burocrazie sindacali? Per quanto ancora ci faremo prendere per i fondelli da chi spaccia per vittorie le nostre continue sconfitte? Per quanto ancora ci accontenteremo di saltuarie proteste contro le scelte di CGIL-CISL-UIL-UGL? Per quanto ancora ci faremo espropriare nostri diritti come quello di sceglierci liberamente i delegati o il diritto di sciopero?
È ORA DI ALZARE LA TESTA E DI RIVENDICARE CON FORZA SALARIO, REDDITO, DIRITTI E DIGNITÀ. SE NON ORA QUANDO?