Contro la MILITARIZZAZIONE!

Roma -

Notizie di oggi e di ieri sullo sciopero e in galleria fotografica alcune immagini delle iniziative tenutesi a livello locale

 

 

Vigili del fuoco 'lavavetri' per protesta nel Ferrarese

Manifestazione su statale Romea contro riforma del Governo

(ANSAweb) - COMACCHIO (FERRARA), 26 LUG - Vigili del fuoco lavavetri questa mattina a un incrocio semaforico sulla statale Romea a San Giuseppe di Comacchio, nel Ferrarese. E' stata una singolare forma di protesta quella che i caschi rossi giunti da Ferrara, Bologna, Ravenna e Rovigo hanno messo in atto in occasione del loro secondo sciopero nazionale, contro il disegno di legge di riforma del rapporto di lavoro all'esame del Governo. Le organizzazioni sindacali del Coordinamento esprimono contrarieta' 'alla scelta del Governo, che invece di impegnarsi in un vero ammodernamento del servizio, favorendo un forte decentramento e una valorizzazione della qualita' all'interno dell'Amministrazione, preferisce trasformarla in una struttura fortemente centralizzata, non adatta a rispondere alle esigenze di soccorso, sempre piu' particolari, dei cittadini e del territorio'. Sulla Romea si sono formati rallentamenti, con alcuni chilometri di coda, ma camionisti e automobilisti non si sono spazientiti, anzi hanno dimostrato solidarieta' ai Vigili del fuoco.

26 luglio 2005 - Comunicato RdB CUB P.I. - VVF Emilia Romagna

VIGILI DEL FUOCO IN MUTANDE CONTRO LA LEGGE DI RIFORMA

ANCORA IN CORSO LA PROTESTA DEI VIGILI DEL FUOCO A COMACCHIO

Oggi in occasione dello sciopero nazionale di categoria contro la riforma Pisanu che militarizza il Corpo dei Vigili del fuoco, un centinaio di lavoratori, dopo un’assemblea presso il Distaccamento VV.F. di Comacchio hanno deciso all’unanimità di passare all’azione portandosi sulla strada statale 16 Romea, all’altezza dell’incrocio di S. Giuseppe e, in mutande, stanno lavando i vetri delle auto in transito .

L’obiettivo di questa singolare protesta è di sensibilizzare la popolazione sugli effetti di questa riforma che il Governo vuole imporre, nonostante che sia osteggiata dalla stragrande maggioranza dei lavoratori che chiedono invece di esercitare al meglio la propria attività di operatori di protezione civile senza cancellare i diritti conquistati negli ultimi 30 anni.

Nonostante il disagio provocato dal rallentamento del traffico i cittadini stanno esprimendo totale solidarietà ai Vigili del Fuoco.

Il Gazzettino 27 luglio

Singolare protesta dei Vigili del fuoco a Rovigo

Pompieri lavavetri contro la riforma

Rovigo - Si sono improvvisati lavavetri bloccando il traffico sulla Romea. È una singolare forma di protesta quella messa in atto dai vigili del fuoco per protestare contro il disegno di legge di riforma del rapporto di lavoro, attualmente al vaglio del governo. Ieri mattina c'era anche una delegazione dei pompieri del comando di via Ippodromo a dar manforte ai colleghi di Ferrara, Bologna e Ravenna all'incrocio semaforico di San Giuseppe di Comacchio. La seconda giornata di sciopero, nell'ambito del piano di mobilitazione a livello nazionale promosso dalle organizzazioni confederali di Fp-Cgil e Uil-Fpl, dalle sigle autonome Csa e Rdb-Cobas e dal Dirstat, il sindacato dei dirigenti, ha visto i vigili del fuoco incassare la solidarietà degli automobilisti.

Il posto di blocco sulla Romea ha provocato inevitabili rallentamenti al traffico. Si sono formati incolonnamenti per alcuni chilometri ma camionisti e automobilisti non si sono spazientiti. In molti hanno voluto appoggiare l'iniziativa dei pompieri che, oltre a svolgere le insolite mansioni di lavavetri, hanno distribuito volantini in cui sono riassunte le ragioni della mobilitazione.

Il coordinamento sindacale ha ribadito una netta contrarietà «alla scelta del governo, che invece di impegnarsi in un vero ammodernamento del servizio, favorendo un forte decentramento e una valorizzazione della professione, vorrebbe trasformarla in una struttura fortemente centralizzata, non adatta a rispondere alle esigenze di soccorso dei cittadini e del territorio». «Rischiamo di tornare indietro di trent'anni - aggiunge Andrea Risidore (Fp-Cgil) - e di essere equiparati alle forze di polizia. Perderemmo ogni potere di trattativa e i nostri contratti sarebbero rinnovati a colpi di decreti legge». La mobilitazione è dettata anche da ragioni di carattere logistico ed organizzativo: «La sede che ospita il comando - ricorda il sindacalista - presenta diversi problemi strutturali. Dobbiamo fare i conti con portoni bloccati, garage e autorimesse inagibili. La recente apertura del distaccamento di Castelmassa ha sguarnito il parco mezzi. Va affrontato al più presto anche il problema degli organici. Fatichiamo spesso a coprire i quattro turni previsti dalla nostra organizzazione interna».

26 luglio 2005 - Eco di Bergamo

Vigili del Fuoco: altra giornata di sciopero

contro la militarizzazione del Corpo

Dopo l'approvazione di venerdì 15 luglio, da parte del Consiglio di ministri, dello schema di decreto legislativo che disciplina i contenuti del rapporto di impiego dei Vigili del fuoco, rivolto in sostanza a militarizzare il Corpo, i pompieri incrociano nuovamente braccia nella giornata di martedì 26 luglio.

Nella prima giornata di sciopero - secondo il Coordinamento nazionale RdB-Cub - era stata registrata un'adesione superiore al 70% del personale. Il sindacato dei Vigili del fuoco sottolinea che «il governo Italiano ha assunto decisioni importanti per il futuro della categoria e contro l'interesse della comunità senza tener assolutamente in considerazione l'enorme contrarietà dimostrata dai Vigili del Fuoco, spacciando incontri confusi con le organizzazioni sindacali per atti di confronto tra le parti. Quanto propagandato, poi, da una sola organizzazione sindacale, non rappresenta assolutamente quanto è avvenuto con l'approvazione dei decreti da parte del governo. Quello che ci preoccupa è la miopia di questi novelli sindacalisti che pur di portare a casa un bidone vuoto e maleodorante, quali sono questi decreti, non riesce a comprendere che il problema non è uno o l'altro sindacato, ma è complessivamente il sindacato che non conta più, loro per primi».

Nel corso della giornata di sciopero è previsto, dalle 11 alle 16, un presidio davanti a Montecitorio, durante il quale i sindacati illustreranno a parlamentari e organi di informazione, le ragioni della mobilitazione

26 luglio 2005 - Giornal.it

Vigili del Fuoco militari? No grazie

Alessandria - Vigili del Fuoco in sciopero, beffati da un altro sciopero. Per oggi era prevista una mobilitazione generale dei pompieri di tutta Italia con presidio di fronte a Montecitorio per protestare, come hanno già fatto il primo luglio, il decreto di riforma del Corpo che prevede la militarizzazione dei Pompieri ed una riorganizzazione della categoria.

E proprio lo sciopero concomitante dei treni ha credato disagi negli spostamenti anche a loro, gli uomini in rosso, che hanno faticato a riunirsi per scendere a Roma.

Questa mattina di fronte alla Caserma Provinciale VdF di via Piave ad Alessandria un presidio di tutte le sigle sindacali più rappresentative ha ricordato la giornata di sciopero (usciranno solo per emergenze) e ribadito le intenzioni di andare avanti contro la decisione del Governo che limiterebbe, secondo le OO.SS., i diritti dei lavoratori.

Intanto FP CGIL, UIL PA e RdB PI comunicano che l’adesione allos ciopero nazionale sfiora l’80%.

27 luglio 2005 - La Provincia di Sondrio

ieri la mobilitazione

La proposta di riordino non piace In sciopero il 50% dei pompieri

Sondrio - (s.bar.) Un vigile del fuoco su due ha detto "no" alla proposta di riordino del corpo presentata dal governo. Ieri, nelle sedi dei pompieri della provincia di Sondrio, il 50% dei lavoratori ha preso parte allo sciopero proclamato da Fp Cgil, Uil Pa,Rdb Pi, Csa Aziende e Div-Dirstat. Chi ha aderito alla mobilitazione ha garantito la propria presenza nelle operazioni di soccorso, ma non ha preso parte ad attività che potevano essere rimandate come ad esempio le pratiche di manutenzione e istruzione. I sindacati sottolineano che la riforma, oltre a non migliorare le condizioni lavorative del personale, crea le condizioni per ingessare tutta l'attività svolta a favore dei cittadini. In primo luogo, come rileva Paolo Balardini dalla Cgil, viene proposto un cambiamento che porterebbe «un ordinamento di carriere simile alle forze dell'ordine». Poi creano perplessità gli aumenti economici, con un possibile incremento di una quarantina di euro al mese al posto dei cento conquistati con la mobilitazione del pubblico impiego delle scorse settimane. Un altro aspetto di primaria importanza è quello dell'organico. Mentre in provincia di Sondrio ci si sofferma sull'assenza di un numero di capisquadra vicino alle dieci unità, a livello nazionale mancano decine di migliaia di colleghi per avvicinarsi agli standard degli altri paesi dell'Unione europea. Un altro fattore rilevante è rappresentato dalla qualità dei mezzi a disposizione, spesso inadeguati.

 

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