Coronavirus, dopo i primi scioperi la Piaggio di Pontedera accetta le richieste USB e mette i lavoratori in permesso collettivo
Questa mattina, nonostante gli sforzi dell'azienda nel cercare di far rispettare i vari decreti, la situazione all'interno dello stabilimento Piaggio di Pontedera non era più gestibile. È evidente che in una fabbrica con centinaia di persone (in cui oltretutto è stato registrato il primo caso di coronavirus) risulta impossibile garantire il rispetto delle distanze e delle normative di sicurezza sempre più stringenti.
Per questo motivo alcuni delegati sindacali, tra cui i nostri appartenenti all'Unione Sindacale di Base, si sono recati dalla dirigenza chiedendo il blocco dello stabilimento per alcuni giorni in modo da poter provvedere ad una diversa organizzazione del lavoro. Oltretutto la richiesta è stata accompagnata dall'apertura all'utilizzo dei PAR collettivi.
Di fronte al rifiuto da parte dei rappresentanti della multinazionale dalle ore 12 sono iniziati i primi scioperi nei reparti di produzione.
Nel pomeriggio la Piaggio ha accettato le richieste dei lavoratori e da domani gli operai saranno in permesso collettivo.
Nella "confusione" e nella mancanza di regole certe è solo grazie all'intervento dei lavoratori e delle lavoratrici, che per primi sanno cosa vuol dire tutelare se stessi e le proprie famiglie, che si possono ottenere risultati concreti.
Che la lotta di Piaggio sia un esempio per gli altri stabilimenti della zona.
Unione Sindacale di Base