Entrate - Stabilizzazione distacchi ... e la mobilità volontaria?

Roma -

A margine dell'incontro sulle Convenzioni 2012 di mercoledì scorso l'Agenzia delle entrate ha proposto alle organizzazioni sindacali un accordo per la stabilizzazione dei distacchi.

La materia era stata già affrontata nell'ambito della trattativa sulla mobilità volontaria nazionale e in quell'ambito non venne definita (vedi nostro comunicato).

Anche questa volta, il consenso sul testo è stato molto parziale e al termine del breve confronto soltanto Cgil, Cisl e Salfi hanno condiviso la proposta dell'amministrazione.

Per USB, che non ha condiviso la proposta, la materia dei distacchi e della loro stabilizzazione andrebbe regolata nell'ambito degli accordi sulla mobilità nazionale volontaria, perché di fatto è una forma assai spuria di mobilità.

Più volte abbiamo sostenuto che quando il fenomeno dei distacchi assume rilevanza vuol dire che il vigente accordo sulla mobilità volontaria nazionale non è riuscito a raggiungere il suo scopo, o per limiti numerici o per carenza di definizione dei principi che rendono necessario il trasferimento di una lavoratrice o di un lavoratore da una sede all'altra.

Ovviamente ci possono essere situazioni particolari, non prevedibili in sede negoziale e quindi risolvibili solo in via eccezionale, ma sappiamo anche che l'amministrazione non ha mai accettato - nemmeno l'ultima volta - un confronto sulla mobilità volontaria nazionale che rimettesse in discussione certe chiusure e rigidità ormai "storiche".

Infine, l'apposizione di una data, oltre la quale la stabilizzazione dei distacchi non ha effetto, ci sembra un ulteriore arbitrio che si aggiunge all'ampia discrezionalità con cui l'Agenzia entrate tratta questa materia così delicata.