Eurocompositi Massa, USB: fatturati milionari ma i lavoratori dell’indotto sono senza stipendi
L'emergenza sanitaria in corso sta generando una crisi economica che non può essere scaricata sull'ultimo anello della catena produttiva: i lavoratori. Eppure vediamo ditte restare aperte nonostante non producano beni essenziali, pensando più al proprio profitto che alla salute collettiva e tantomeno a quella dei propri dipendenti, spesso sprovvisti di dpi adeguati e per i quali non si prevede alcuna misura di protezione seria. Se non bastasse, grandi aziende con fatturati milionari e clienti internazionali, non pagano le ditte a cui appaltano le lavorazioni, i fornitori e a volte neanche i propri dipendenti. Nel sistema di scatole cinesi che è diventata la nostra zona industriale, capita che un'azienda con pochi dipendenti abbia fatturati a sei zeri grazie ad una rete di piccole ditte a cui appaltare parti di produzione. I lavoratori di tutta la filiera sono quindi legati al fatto che l'azienda appaltatrice paghi in maniera puntuale: quando questo non succede, possono essere decine o anche centinaia le famiglie che restano senza reddito.
In questi giorni di appelli alla solidarietà e al sacrificio per il bene collettivo, ci aspetteremmo che anche le aziende sentissero il richiamo alla responsabilità invece, ancora una volta, si cerca di scaricare il peso di questa situazione sui soggetti più deboli. Questo è quello che sta facendo Eurocompositi.srl: una ditta che assembla, barche di ogni genere, che nel 2018 ha fatturato circa 11 milioni di euro e che ha visto crescere il suo giro d'affari in maniera esponenziale nel 2019 ma che, a quanto ci risulta, non paga le ditte a cui appalta le lavorazioni - come la Stella Yacht e la New Stella Yatch - dalla fine dell'anno scorso. Le ditte più piccole, che vivono di queste commesse, spesso non hanno liquidità sufficiente a pagare stipendi e tasse così rischiano di affondare nella crisi e portare con loro i propri dipendenti. L'indotto che abbiamo stimato per questa azienda comprende almeno 9 ditte e qualche centinaio di persone, per questo chiediamo a Eurocompositi di assumersi le proprie responsabilità, non solo con i propri dipendenti diretti ma verso tutti quelli che, con il loro lavoro, le garantiscono guadagni milionari. Eurocompositi deve liquidare i pagamenti sospesi per ridare ossigeno a tutte queste famiglie e a tutto il territorio.
Mai come in questo momento, è evidente come siamo connessi gli uni agli altri. I lavoratori della New Stella Yacht hanno diritto alla CIG ma ancora non ci sono tempi certi su quando effettivamente la riceveranno, nel frattempo devono ancora ricevere lo stipendio di febbraio. Con che soldi potranno pagare spese come affitto, bollette e beni di prima necessità? Se la grande azienda non paga i lavoratori come e perchè loro dovrebbero pagare le proprie spese? Scaricare su di loro il peso di questa crisi non farà altro che impoverire tutto il territorio, quindi nessuno deve essere lasciato solo e per questo nei prossimi giorni, se la situazione non cambierà, ci attiveremo con tutti i mezzi a nostra disposizione per far valere i diritti di questi lavoratori.
Unione Sindacale di Base Massa