Fuori dalla Piaggio FIM, Fiom e UILM preparano il loro integrativo. Cosa non si fa per accontentare l'azienda?
L’ennesima firma sull’ennesimo contratto di solidarietà firmato a novembre, che confermò ancora una volta la sottomissione di Fim, Fiom e Uilm nei confronti della Piaggio, fu “conquistata” attraverso un Referendum caratterizzato da un vero e proprio clima di minacce e pressioni di vario genere portate avanti unitariamente da segreterie sindacali e Azienda nei confronti dei lavoratori. L’Unione Sindacale di Base scelse con coraggio e determinazione di accettare la sfida portando in assemblea le ragioni del NO. Nonostante la “sconfitta” poco meno del 40% dei lavoratori decise di rigettare il solito regalo nei confronti della Piaggio che da quel giorno ha potuto continuare a lasciare i lavoratori a casa pagati dallo Stato utilizzando poi parte di quei soldi come dividendi per gli azionisti a fine anno. Salvo poi sfruttare i lavoratori in questi mesi, assumendo anche operai con contratti a termine per raggiungere i volumi di produzione previsti.
Come è ormai nel loro stile le segreterie sindacali di Fim, Fiom e Uilm accettarono prima un ordine del giorno che impegnava la RSU a lavorare unitariamente ad una proposta di integrativo per poi evitare sistematicamente di convocare il consiglio di fabbrica fino a qualche settimana fa. Una strategia maldestra che li ha portati a convocare un nuovo consiglio di fabbrica per il 2 maggio salvo poi revocarlo senza dare alcuna spiegazione. Vanno capiti, tra poche settimane l’azienda li riconvocherà per firmare nuovamente la solidarietà. Una parvenza di democrazia andava pur data ai lavoratori.
Usb non è rimasta a guardare. In tutti i mesi invernali abbiamo organizzato iniziative, scioperi e assemblee con i lavoratori nonostante le altre sigle non abbiamo MAI permesso di attivare il giusto confronto negando le assemblee retribuite. Mentre FIM, Fiom e UILM si sedevano senza remore al tavolo di trattativa con l’azienda nonostante USB non fosse stata convocata ( il 30 maggio abbiamo la prima udienza in tribunale ) USB decise di lavorare ad una propria IPOTESI di piattaforma di integrativo iniziando la discussione con i lavoratori scegliendo il giusto periodo per farlo e non certo a ridosso delle ennesime “trattative” per i contratti di solidarietà.
Utilizzando strumentalmente la parola DEMOCRAZIA le altre sigle sindacali si apprestano a recepire una piattaforma di integrativo calata dall’alto. Una piattaforma che probabilmente sarà costruita con i parametri imposti dal vergognoso contratto nazionale firmato a dicembre. Una piattaforma da utilizzare come fumo negli occhi per poi piegarsi nuovamente alle richieste ben più “urgenti” dell’azienda. Una piattaforma costruita da sindacalisti che hanno ormai paura anche di alzare troppo la voce e che l’unica cosa che riescono a trasmettere ai lavoratori è solo la rassegnazione. In tutto questa processo diventa ancora più palese l’inutilità del percorso di minoranza all’interno della FIOM. Una minoranza che da una parte cerca maldestramente di mettere in discussione tutto e dall’altra si trova a dover accettare puntualmente le decisioni prese dalla propria e dalle altre segreterie. Insomma un capolavoro per l’azienda che non si trova mai veramente in difficoltà e che, fino a quando, non riusciremo davvero a farci sentire, continuerà nel suo percorso indisturbata.
USB Federazione di Livorno e Pisa