Fusione ALTHEA ITALIA, per USB gli esuberi sono camuffati da trasferimenti
Si è svolto lo scorso 21 giugno, a Roma, l’incontro tra Althea e organizzazioni sindacali tra cui USB in merito alla fusione delle aziende del gruppo (EBM, Ital TSB, Crimo Italia, Mesa, Althea e altre), in cui si sarebbe dovuto discutere del piano industriale conseguente alla fusione di queste realtà nell'ambito di Althea Italia.
A Trieste in questa fusione sono coinvolti una ventina di lavoratori appartenenti al laboratorio della Elettronica Bio Medicale (EBM) che lavora nell'ambito della manutenzione degli endoscopi, e strumentazione ospedaliera.
Le preoccupazioni delle settimane passate si sono materializzate in tutta la loro forzqa quando l’azienda di punto in bianco ha dichiarato la chiusura dei siti di Foligno (Pg) e Fisciano (Sa) con conseguente esigenza di trasferire tutto il personale amministrativo a Roma – nuova sede legale del gruppo – e a Milano. Sono 80 i trasferimenti previsti dal piano industriale e insisterebbero per la gran parte a Foligno – secondo i sindacati più di quaranta – e a Fisciano, il tutto a partire dal 2 luglio, data prevista per la fusione.
USB assieme alle altre organizzazioni sindacali ritiene che questa operazione rischi di impattare pesantemente su tutto il gruppo, anche sulle sedi non colpite dagli “esuberi” cammuffati da trasferimenti. Infatti è evidente come questa decisione aziendale impedisca il mantenimento dei livelli qualitativi del servizio (che opera nel sanitario pubblico) con conseguenti ricadute sull'utenza pubblica.
Sarà il prossimo tavolo del 4 Luglio a determinare le eventuali soluzioni sulla vertenza, ma queste non possono essere soltanto di traghettamento delle maestranze verso il nulla.
USB chiede che alle parole dell'azienda, su know-how e investimenti, corrispondano anche i fatti in tema di lavoro e salvaguardia occupazionale.
Ma più in particolare deve esserci chiarezza sulle reali ripercussioni che riguardano anche il territorio triestino ed il laboratorio di endoscopia di Trieste.
La modalità riorganizzativa dell'azienda rischia di essere un precedente pesante, che rischia di propagarsi ogni qualvolta se ne sentisse la necessità, sui diversi siti di Althea che oggi presentano ridondanze operative o gestionali. Non può essere questo il modo con cui l'azienda risponde ad un servizio pubblico.
Per il coordinamento provinciale
USB Lavoro Privato
Sasha Colautti