Gran Teatro la Fenice, RSU USB: democrazia e rappresentanza appartengono a tutti

Venezia -

Il 4 e il 5 dicembre 2018, USB è risultato il sindacato più votato alle elezioni RSU del Gran Teatro La Fenice di Venezia avendo eletto 3 delegati. Le azioni sindacali perseguite da Usb nel corso di questi due anni sono state molteplici e significative:

Febbraio 2019: I lavoratori del Teatro la Fenice proclamano tre giorni di sciopero, salta la recita dell’opera “L’italiana in Algeri” di G. Rossini del 24.02.19 mentre vengono ritirati gli scioperi successivi programmati per marzo.

Maggio 2019: viene licenziato un collega, il quale era a capo del reparto macchinisti. Dal 2012 gli erano stati attribuiti anche altri compiti, tra cui il coordinamento delle attività del personale della falegnameria, del magazzino, la manutenzione ordinaria e straordinaria della macchina scenica. Con i vari bonus arrivava ad una retribuzione vicinissima ai 100.000 € annui.

Giugno 2019: i lavoratori del Teatro La Fenice rappresentati da  USB e UILCOM annunciano una giornata di sciopero contestando il modus operandi della Direzione del Teatro in particolare il ruolo del Direttore del Personale (come peraltro già accaduto in precedenza).

Luglio 2019: Dopo la mediazione della Prefettura lo sciopero viene ritirato, raggiungendo un accordo tra le parti per lo sblocco della contrattazione di II livello ferma da 20 anni.

Agosto 2019: due professori d‘orchestra, nonché rappresentanti delle due diverse sigle sindacali che avevano indetto le azioni di lotta (USB e UILCOM), vengono licenziati dal Sovrintendente del Teatro La Fenice Fortunato Ortombina.

Fine Agosto 2019: le sigle USB e UILCOM chiedono al Sindaco Luigi Brugnaro, dopo essersi rivolti anche ai capi gruppo consiliari, il ritiro dei licenziamenti in quanto da subito ravvisano come sproporzionate le sanzioni rispetto ai fatti contestati e ai precedenti disciplinari dei due lavoratori, proclamando due ulteriori giornate di sciopero.

Ottobre 2019: Il giudice accoglie il ricorso del Capo macchinista e ordina la reintegra. L’Azienda decide di non riammetterlo al lavoro ma di pagargli lo stesso lo stipendio, sostituendolo negli incarichi con altra persona.

Aprile 2020: Il capo Macchinista e la Fenice chiudono il ricorso che era in appello con una transazione economica, si parla di 36 mensilità più contributi e spese processuali. Quasi ¾ del valore del pacchetto welfare concesso ai dipendenti.

Maggio 2020: due diversi giudici, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, accolgono i ricorsi e ordinano le immediate reintegre  dei due professori d’orchestra licenziati. Sentenze confermate fra novembre 2020 e gennaio 2021 in conclusione del primo grado di giudizio

A tutt’oggi i due professori d’orchestra, per scelta della direzione, ricevono mensilmente lo stipendio ma non possono rientrare al lavoro. L’azienda preferisce chiamare di volta in volta dei sostituti, adombrando peraltro ad un potenziale danno erariale.

A fronte di quanto descritto, USB ora è sotto attacco.

Attacco sferrato dalla segreteria FIALS CISAL di Venezia che peraltro ha dovuto prendere atto delle dimissioni di tutti i suoi delegati sindacali, trovandosi senza alcuna rappresentanza al tavolo di confronto con l’azienda, lasciando al tavolo solamente la segreteria territoriale, la quale ha presentato alla direzione richiesta formale per l’applicazione dell’art.38 del CCNL.

L’art.38 del CCNL vigente prevede solo la presenza di CGIL, CISL, UIL e FIALS.

Facciamo notare che dopo più di due anni di riconoscimento da parte dell’azienda e delle altre OO.SS. e conseguente partecipazione alle trattative, si tenta di escludere l’organizzazione sindacale più votata dalle lavoratrici e i lavoratori all’interno del teatro.

Il direttore del personale, ovviamente ha colto a braccia aperte la richiesta della FIALS, tentando di impedire la partecipazione della USB.

Un attacco alla USB, che ha luogo alla vigilia della riapertura del tavolo sulla pianificazione della nuova pianta organica in virtù del DL 59 del 28 giugno 2019. Argomento che ha visto USB l'unico sindacato richiedere nel 2019 le 344 unità previste dal Decreto del 22/04/1998, quando la programmazione in teatro era un terzo di quella pre-Covid, e visto anche l’enorme uso di personale intermittente e precario, previsto per colmare lacune di personale che già a regime produttivo normale  (doppie e triple produzioni) era deficitario.

A fronte di questo gravissimo atto, teso a imbavagliare la democrazia richiesta dalle lavoratrici e dai lavoratori, ribadiamo lo stato di agitazione già presente nel Gran Teatro La Fenice di Venezia. Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a pretendere la democrazia reale nei luoghi di lavoro.

 

LA DEMOCRAZIA NON SI IMBAVAGLIA!

Le RSU USB “Gran Teatro la Fenice”

USB Lavoro Privato Veneto