Gravissimo il taglio al fondo automotive. Il Governo non ci ascolta, mobilitiamoci e scioperiamo.

Roma -

Il Governo Meloni ha deciso di tagliare in modo pesante il fondo automotive. Una riduzione dell'80%: inspiegabile e ingiustificabile se pensiamo allo stato di necessità in cui versa l'intero comparto. Una scelta che va esattamente nella direzione opposta rispetto alle nostre richieste, formulate anche nell'ultimo confronto presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, dove chiedevamo addirittura un intervento di tipo speciale, con ulteriori risorse a sostegno di vere politiche industriali capaci di guidare i settori strategici dentro al quadro previsto dalle transizioni energetica, digitale ed ecologica. Non è pensabile affrontare un terreno così sfidante senza risorse ulteriori e senza prevedere politiche di sostegno per migliaia di lavoratori messi a rischio dalla ristrutturazione industriale in corso.

 

La scelta di questo taglio di quasi 6 miliardi conferma la necessità di andare spediti verso lo sciopero generale (proclamato da USB per il 13 dicembre) ma conferma anche la necessità dello step intermedio e specifico di mobilitazione deciso dal coordinamento nazionale dell'industria USB che ha proclamato uno sciopero di tutto il comparto industriale per venerdì 8 novembre.

 

Il quadro di deindustrializzazione di questo paese va fermato. Ma ci sembra che il Governo Meloni abbia deciso di far pagare lo scotto dell'"economia di guerra" europea soltanto alla classe lavoratrice di questo paese.

 

USB non ci sta, lo ribadiremo al prossimo incontro convocato a Palazzo Chigi la prossima settimana (il 4 novembre) e lo farà fermando le fabbriche e scendendo nelle piazze. Prima l'8 Novembre e poi il 13 Dicembre.

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