Green pass, USB dichiara lo stato di agitazione nei teatri italiani
L’Unione Sindacale di Base, coordinamento Cultura e Spettacolo, comunica di aver aperto lo stato di agitazione in tutte le fondazioni lirico-sinfoniche e in diversi teatri di tradizione, su tutto il territorio nazionale.
Lo stato di agitazione è stato aperto in contrapposizione al D.Lgs 127/2021, che impone l’obbligo del green pass per poter lavorare. Ribadiamo quanto già espresso da diverse note dell’esecutivo nazionale USB: tale strumento non è affatto una misura sanitaria ma l’applicazione di una misura discriminatoria e lesiva del diritto al lavoro.
Facendo riferimento alla legislazione vigente per la sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08), la responsabilità e i relativi costi del mantenimento delle condizioni di sicurezza non possono essere prese a carico del lavoratore. Secondo il D.lgs 127/2021 s’introduce invece un atteggiamento vessatorio, poiché il lavoratore si vedrebbe costretto a dover pagare (le misure di sicurezza) per poter lavorare.
Il D.Lgs 127/2021 è uno strumento giuridico dunque illogico, discriminatorio e vessatorio che il Coordinamento Cultura e Spettacolo intende respingere fermamente. Per tali ragioni l’apertura dello stato d’agitazione, a cui sono già seguite le proclamazioni, da parte di USB, di numerose giornate di sciopero a partire dal 15 ottobre 2021 (primo giorno di validità del Decreto) indiversi teatri e orchestre: Regio di Torino, Regio di Parma, Opera di Roma, San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Maggio Fiorentino, Orchestra della Toscana, Fondazione Toscanini, Carlo Felice di Genova. Altri teatri stanno in queste ore valutando di unirsi alle proteste.
USB Lavoro Privato – Coordinamento Cultura e Spettacolo