I FERROVIERI TORNANO A SCIOPERARE

Nazionale -

Dalle 21,00 del 7 alle 21,00 dell'8 Febbraio

Alla Cargo dalle 21,00 del 4 alle 21,00 del 5 Febbraio

 

IN ALLEGATO PROCLAMAZIONE E NORME TECNICHE ,

Vademecum personale comandato durante gli scioperi,

Indicazioni comportamentali.

Contro

Orari di lavoro sempre più micidiali, turni invivibili e massacranti, carichi ed organizzazione del lavoro sempre più gravosi.

Un sistema pensionistico barbaro che ci costringe al lavoro fino a 67 anni.

La preannunciata privatizzazione del gruppo FS e la messa a gara del Trasporto Regionale che avranno effetti disastrosi per l'utenza e per i nostri diritti.

Il crescente autoritarismo aziendale, la negazione di diritti fondamentali, il ricatto dei trasferimenti forzati.

La desertificazione delle stazioni e il maglio dell'SCC-CTC per sopprimere posti di lavoro.

La finanziaria che arricchisce banche e speculatori, svuota i nostri portafogli, sottrae risorse al trasporto pendolare e al servizio universale a favore dell'Alta Velocità.

Il Jobs Act che ci rende tutti precari e ricattabili. L'abolizione dell'art.18 che rendendo più facili i licenziamenti rischia di essere la soluzione drastica all'inidoneità.

Un ANSF che abdica dal ruolo di controllore della sicurezza ferroviaria. Il demansionamento, le deroghe sul blocco porte, la reintroduzione del VACMA, la dematerializzazione dei documenti treno.

Le oligarchie di Confindustria e di Cgil Cisl Uil che, con l'accordo del 10 gennaio, negano la democrazia sui posti di lavoro.


Per

Ridurre l'orario di lavoro e umanizzare i turni. Maggiorare gli accessori, inserire in turno la pausa per i pasti e il pagamento di tutti i tempi di condotta.


Il ripristino del sistema pensionistico ante Fornero.

Una ferrovia sicura ed efficiente, treni non affollati, puliti e puntuali. Difesa dei diritti dell'utenza e del trasporto pendolare e di massa.

La tutela della dignità e dei diritti dei lavoratori, la difesa dei posti di lavoro e dei lavoratori.

Una RFI moderna, efficiente e sicura anche in termini di presidio del territorio.

Risorse economiche adeguate per un trasporto ferroviario bene comune rispondente a quanto deciso dal popolo italiano col Referendum del 2011.

Il reintegro dei ferrovieri licenziati per aver difeso salute e sicurezza dell'esercizio ferroviario, la tutela delle inidonietà causate da un lavoro sempre più usurante.

Un ANSF che sia realmente attenta alla sicurezza dell'esercizio ferroviario e non si limiti solo ad assecondare i desiderata delle varie imprese ferroviarie.

La democrazia sindacale, libere elezioni dei delegati RSU, diritto di assemblea, regole democratiche sulla rappresentanza.