I LAVORATORI DELLA CAPALDO NON SI ARRENDONO

Avellino -

USB LOGISTICA CHIAMA I LAVORATORI AD ALZARE LA TESTA E UNIRSI PER USCIRE DALLA DISPERAZIONE E RIVENDICARE UNA VITA MIGLIORE

Alla Capaldo Spa:dal 18 aprile 2017 è cambiato tutto meno le pessime condizioni di lavoro e i salari da fame dei lavoratori

 

Da anni nei magazzini della Capaldo Spa c'è un via-va di cooperative che si alternavano per consumare i diritti e la dignità dei lavoratori, che da sempre movimentano le merci in entrata ed in uscita con salari da fame e condizioni da schiavi. Infatti, a distanza di un mese e mezzo dall'ultimo passaggio di appalto non è cambiato nulla per i lavoratori, anzi, si è peggiorata la situazione grazie a quel accordo siglato dalla Cisal e dalla Ugl che oggi pesa come un macigno su tutti i lavoratori.

 

In primo luogo: sottolineiamo che il CCNL da applicare dovrebbe essere quello del Autotrasporto Merci e Logistica anziché il combinato tra due contratti che non c'entrano niente con la categoria, e che i lavoratori continuano a perdere tra 250 e 300 euro lordi al mese.

 

Secondo: il famoso Differenziale retributivo tra Il ccnl Cisal e quello della Multiservizi tanto sbandierato come una vittoria, in realtà è un istituto riassorbibile da qualsiasi aumento di retribuzione e quindi non appena rinnovano il CCNL della Cisal sparisce per sempre.

 

Terzo: la pausa giornaliera per i turni superiori a 6 ore di lavoro è obbligatoria e non è affatto soggetta a recupero da parte del lavoratore anche se non è retribuita.

 

Quarto: non si può richiamare i lavoratori a svolgere lo straordinario dopo 3 o 4 ore dal fine turno ordinario contrattuale.

 

USB Logistica chiama i lavoratori ad alzare la Testa e unirsi per uscire dalla disperazione e rivendicare una vita migliore. Venerdi 30 giugno ore 19,30 assemblea pubblica in piazza Umberto I Atripalda – AV -

 

# SCHIAVIMAI

I lavoratori della Capaldo di Avellino denunciano sfruttamento, salari da fame e un sistema di connivenze.

“Le istituzioni non ci ascoltano, se protestiamo veniamo denunciati, ci calpestano nella dignità e vogliono costringerci a cancellarci dal sindacato indipendente per farci iscrivere ai sindacati complici….

…forse solo Papa Francesco parla la nostra stessa lingua

“Una malattia dell’economia è la progressiva trasformazione degli imprenditori in speculatori. L’imprenditore non va assolutamente confuso con lo speculatore: sono due tipi diversi. L’imprenditore non deve confondersi con lo speculatore: lo speculatore è una figura simile a quella che Gesù nel Vangelo chiama ‘mercenario’, per contrapporlo al Buon Pastore. Lo speculatore non ama la sua azienda, non ama i lavoratori, ma vede azienda e lavoratori solo come mezzi per fare profitto. Usa azienda e lavoratori per fare profitto. Licenziare, chiudere, spostare l’azienda non gli creano alcun problema, perché lo speculatore usa, strumentalizza, mangia persona e mezzi per i suoi obiettivi di profitto. Oggi il lavoro è un rischio. E’ un mondo dove il lavoro non si considera con la dignità che ha e che dà". 27 maggio 2017 all’ILVA di Genova

“Il lavoro non è un dono gentilmente concesso a pochi raccomandati: è un diritto per tutti! Il valore santificante del lavoro non è quello di un lavoro qualunque, non del lavoro che sfrutta, che schiaccia, che umilia, che mortifica, ma del lavoro che rende l’uomo veramente libero, secondo la sua nobile dignità”. 14 dicembre 2015 udienza progetto Policoro

“Qui si sfruttano le persone quando vengono pagate in nero, quando ti fanno il contratto di lavoro da settembre a maggio e poi due mesi senza, così non c'è continuità e poi si ricomincia a settembre. Questo si chiama distruzione, si chiama peccato mortale: lo sfruttamento". 5 maggio 2017 dialogo con i ragazzi della Scuola della pace in Aula Nervi

 

“Proprio quando c’è crisi, si fa più forte il bisogno di lavoro dignitoso, perché aumenta il lavoro disumano, il lavoro-schiavo, il lavoro senza giusta sicurezza, oppure senza rispetto del creato, o senza rispetto del riposo, della festa e della famiglia, il lavoro di domenica quando non è necessario”. 22 settembre 2013 Cagliari discorso consegnato a Monsignor Miglio

Chi per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari chiude fabbriche, chiude imprendimenti lavorativi e toglie il lavoro agli uomini, fa un peccato gravissimo". 15 marzo 2017 udienza in piazza san Pietro discorso rivolto ai lavoratori di Sky

 

I lavoratori della Capaldo chiedono semplicemente il riconoscimento dei loro diritti, l’osservanza delle norme contrattuali, il rispetto della loro dignità di lavoratori.

I LAVORATORI DELLA CAPALDO NON SI ARRENDONO

 

 

 

 

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