IBM: rispediamo al mittente le polemiche, no ai licenziamenti
Abbiamo deciso di fare chiarezza in seguito alla polemica scatenata contro USB , dopo che questa aveva disconosciuto la commissione sindacale nominata ad hoc per gestire l'ennesima procedura di licenziamento.
Forse chi ha scritto il comunicato a firma dell’Esecutivo del Coordinamento Nazionale RSU IBM Italia è vittima anche lui della febbre polemica.
Veniamo ai fatti; IBM nell'incontro del 1 ottobre in Assolombarda ha annunciato l'avvio di una procedura di licenziamento collettivo per circa 90 dipendenti, rimandandone l'ufficialità ai prossimi giorni. La procedura, al di là della sua formalizzazione, è in essere ed è stata accompagnata dalla commissione sindacale, che, a quanto scrive l'esecutivo del Coordinamento RSU Ibm, ha il compito di verificare chi tra i colleghi è in possesso dei requisiti per essere inserito nella procedura di licenziamento.
Il limite tra le funzioni dell'azienda e tale commissione, eletta a maggioranza dal coordinamento, è molto labile. Da subito ed in maniera netta abbiamo detto che non riconoscevamo questa commissione e che avremmo fatto valere le nostre ragioni nei tavoli sindacali.
Come USB riteniamo legittimo e doveroso denunciare le continue ristrutturazioni e le procedure di licenziamento portate avanti da IBM nel corso degli ultimi anni. Un processo di ristrutturazione che ha visto bruciare migliaia di posti di lavoro in Italia ed all’estero e che ha ridotto le competenze collettive.
Vogliamo ricordare i 160 licenziamenti alla Sistemi Informativi, i 300 ceduti a Modis-Adecco, gli ultimi di HCL e BigFIX ed altri ancora mandati via e tutt'ora in cerca di occupazione.
Tutte le nostre azioni, anche quelle travisate da chi ha scritto il comunicato, sono rivolte esclusivamente a tutelare sempre e comunque i diritti dei lavoratori!
Come è noto l’USB è contraria ai licenziamenti. Una reale volontarietà si realizza solo se i lavoratori ottengono piene tutele economiche e di salvaguardia previdenziale.
L’ USB si è ritirata dall'ultima procedura proprio perché non prevedeva le piene tutele e la volontarietà per alcuni lavoratori. Non capiamo di fronte a chi dovremmo vergognarci di aver ritirato quella firma.
Coordinamento Lavoratori Informatici - Usb Nazionale