Il canto del cigno: l'ultima sviolinata di un fantasma

Roma -

Il commiato della RdB-Cub all'ex Ispettore Generale Capo dei Vigili del Fuoco Alberto D'Errico andato in pensione

 

 

 

 

Lavoratori,

è del 2 maggio scorso l’ultima lettera a firma dell’ex vice capo dipartimento vicario ing. D’Errico, indirizzata al capo dipartimento nonché ai direttori centrali, che riporta come oggetto i rapporti sindacali.

Ed è proprio su questa lettera che la RdB-Cub fa un’ultima riflessione sull’operato dell’ex ispettore generale capo, ripercorrendo tutta l’attività istituzionale che il D’Errico ha dimostrato di svolgere in questo lungo periodo del suo mandato. Basta poco per capire quanti passi indietro il corpo nazionale abbia fatto durante la sua permanenza, così come basta poco ad individuare le sue propensioni antisociali, che hanno visto varare norme in favore di interessi privati piuttosto che della sicurezza generale.

Riflessioni troppo facili. Basterebbe leggerle per capire come i suoi tanti anni alla guida del corpo nazionale siano serviti a poco o forse a niente per la sua valorizzazione. Quando al governo spirava un’altra aria si è arrivati al punto di confondere i ruoli del corpo con quelli della protezione civile dove egli aveva trovato rifugio; poteva fare meglio ma la mancanza di autorevolezza nonché di stile ha dato il suo verdetto.

Entrando nel merito del testo, D’Errico ripercorre i “defaticanti incontri” tenuti dall’amministrazione sul tema dei decreti attuativi, sviolinando o pizzicando alcune OO.SS. rappresentative o meno del corpo nazionale.

L’ex ingegnere del corpo esprime giudizi sull’operato di alcune organizzazioni nel momento “di trarre le conclusioni anche per ottemperare ai tempi delle deleghe”, ed in particolar modo lo fa contro il sindacato dei dirigenti da lui definito “tra i più critici con argomenti spesso faziosi e con atteggiamenti non propriamente corretti”, soprattutto quando ha “cercato di far proseliti alla posizione del capo dipartimento=ingegnere del corpo”, e ancor peggio contro la UIL che “ha spostato la faccenda della pubblicizzazione del rapporto d’impiego verso attacchi violenti contro l’amministrazione nella persona del suo capo dipartimento chiedendone addirittura le dimissioni”.

Alla Cgil affibbia un ruolo di “sindacato contrario alla pubblicizzazione” e di conseguenza ai provvedimenti attuativi, mentre alla cisl spalanca le porte del paradiso assimilandola ad una organizzazione nata neanche un anno fa anche grazie all’aiuto dello stesso, e con a capo un ex segretario Uil.

Chi poteva rimanere fuori da questi meccanismi di sviolinate?

La RdB-Cub, e di questo carissimi lavoratori ne dobbiamo andare altamente orgogliosi, perché dimostra che con questi personaggi la RdB-CUB non ha mai dovuto spartire nulla, ma soprattutto perché entra nel palazzo solo per rappresentare la volontà dei lavoratori, e non certo per appoggiare le volontà dell’amministrazione.

Da un’ex ingegnere come lui che in questi anni non ha fatto altro che essere solo appannaggio di un sindacato (il suo), fregandosene del futuro e della funzionalità del corpo, non potevamo che aspettarci questo.

Faccia una buona pensione, caro ex ingegnere del corpo, e soprattutto dorma sonni tranquilli poiché la RdB-Cub sarà sempre l’unica organizzazione sindacale che aprendo l’anta dell’armadio del dipartimento e sbirciandoci dentro saprà riconoscere gli scheletri e dargli nome e cognome.

Egregio ex ispettore generale ed ex vicario del dipartimento, alla fine ha voluto proprio perdere l’occasione della sua vita, quella di stare zitto. La sua caduta di stile non fa altro che confermare che il non averle mai dato peso politico in questo dipartimento, visti i suoi atteggiamenti, è stata la scelta corretta. Siamo orgogliosi di non essere nei suoi pensieri. Le auguriamo ancora una felice pensione e se ce lo permetterà la disturberemo quando riterremo indispensabili i suoi buoni consigli ! A patto che lei, a sua volta, non li vada a chiedere in qualche segreteria sindacale.

In allegato a questo comunicato nel sito RdB-Cub (www.rdb115.org)pubblichiamo l'ultima la lettera datata 2 maggio di Alberto