Il Teatro Regio di Parma chiude il 2018 con il bilancio in rosso: che non venga toccato neanche un posto di lavoro
Apprendiamo a mezzo stampa della chiusura in negativo del bilancio 2018 per la Fondazione Teatro Regio, che segna meno 205 mila euro. A fronte di una produzione in aumento (13,5 milioni di euro), la direzione individua la causa del segno meno nei tagli di fondi imposti dal Ministero per le attività culturali, pari a 700 mila euro e prosegue commentando che anche in vista di Parma 2020, non verranno comunque tolte risorse alla progettazione.
Informazione quest’ultima che accogliamo positivamente, ma come USB Parma terremo la situazione costantemente monitorata. Sappiamo che un flesso delle produzioni verrà scaricato immediatamente sui tanti lavoratori precari e non, che operano all’interno della Fondazione, tagliando posti, aumentando la precarietà ed esternalizzando attività.
Una situazione che non staremo certamente ad accettare, né a subire, lottando in difesa dell’occupazione!
Ricordiamo inoltre, che il processo di stabilizzazione (passaggio da contratto a tempo determinato a indeterminato) del precariato storico in corso, è per noi insufficiente a fronte dei tanti lavoratori che da molti anni ancora operano con contratti a tempo determinato, che deve essere incrementato e che non può essere arrestato o ridotto adducendo a scusa i tagli del ministero.
Questo è l’effetto delle politiche di pareggio di bilancio e di austerità realizzate dal governo ed imposte dall’Unione Europea, che si riflettono nella vita cittadina e sui lavoratori, togliendo fondi al pubblico, in questo caso al settore cultura, spingendo il settore sempre più in mano ai privati.
Rifiutiamo le politiche di pareggio di bilancio e di austerità, rivendichiamo la gestione pubblica dei teatri, l’espulsione del sistema delle fondazioni private o misto private-pubblico, lo stanziamento da parte dello Stato delle risorse necessarie alla stabilizzazione.
28 luglio 2019
USB Parma
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Unione Sindacale di Base - Confederazione di Parma