L’11 novembre 4 ore di sciopero nazionale del trasporto pubblico locale: aumentare i salari, stop alle privatizzazioni

Nazionale -

Quattro ore di sciopero, articolate territorialmente nella mobilitazione nazionale di venerdì 11 novembre indetta dall’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato.

Gli autoferrotranvieri si fanno protagonisti nel grido di rabbia dei lavoratori sottopagati, precari e cittadini sul quale si riversano tutte le conseguenze dell’attuale crisi economica.

Dalla gestione della pandemia, alle scelte guerrafondaie, il carovita, le bollette da rapina e la speculazione, si fa sempre più strada una politica che mette a dura prova la tenuta dell’intero sistema paese già martoriato, negli ultimi vent’anni, dalle scellerate politiche che hanno affossato salari e stato sociale.

Una mobilitazione che vuole rafforzare, a partire dai luoghi di lavoro, la scadenza dello sciopero generale proclamato da tutto il sindacalismo di base per il prossimo 2 dicembre rimettendo al centro la mattanza delle privatizzazioni selvagge che sta polverizzando la categoria degli autoferrotranvieri, privati da ogni riconoscimento professionale e costretti ad abbandonare il proprio mestiere.

Una vera e propria emorragia di conducenti su tutto il territorio nazionale, a testimonianza dell’indisponibilità dei lavoratori di accettare i pesanti carichi di lavoro, la gravosa responsabilità della mansione, le pesanti penalizzazioni economiche dettate dai contratti nazionali e di secondo livello sottoscritti dai soliti sindacati complici.

In tutti questi anni sul Trasporto Pubblico si è fatta solo retorica spicciola: ci si è ridotti ad elargire finanziamenti a pioggia per riempire le tasche dei padroni, con appalti, subappalti e subaffidamenti, con l’unico interesse del profitto in barba al diritto alla mobilità dei cittadini e della sicurezza sui posti di lavoro.

È necessario abbandonare la perversa politica e cultura dell’invio delle armi in Ucraina e dare priorità alle problematiche del lavoro: risolvere le difficoltà dei lavoratori che con 1200 euro al mese sono diventati i nuovi poveri ed intervenire con fermezza e senza indugio per fermare la strage di morti sul lavoro, investendo sulla sicurezza ed inserendo il reato di omicidio sul lavoro.

Si restituisca ai lavoratori dei servizi pubblici essenziali il libero esercizio del diritto di sciopero, che limita fortemente la possibilità di rivendicare il riconoscimento di fondamentali diritti, specialmente in periodi come quelli che si stanno vivendo, con grave sofferenza salariale.

È necessario un reale cambio di passo per salvare i trasporti da questa deriva

SCIOPERIAMO PER RIDARE DIGNITÀ AGLI AUTOFERROTRANVIERI

E AI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI!

 

Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato, settore TPL

Roma, 18 ottobre 2022