La miseria e l’ipocrisia della politica romana contro i residenti di Roncigliano (che non votano alle prossime amministrative)

Roma -

Il coraggio e la dignità dei residenti di Roncigliano (Albano), anziani, donne e bambini in presidio dall’alba al tramonto contro una discarica che ipotecherà la loro salute per molti anni a venire, sono il limpido contraltare opposto da questi cittadini alla miseria e all’ipocrisia della politica romana.

Il sito individuato nel loro territorio dal Campidoglio dovrebbe accogliere la frazione organica stabilizzata, cioè materiale privo di percolato (liquami) e di esalazioni nauseabonde. Invece decine di Tir protetti da ingenti forze di polizia continuano a scaricare rifiuti non trattati, nella totale indifferenza delle istituzioni che si affidano alla certificazione dei gestori degli impianti (come chiedere all’oste se il vino è buono…), mentre l’Arpa, organismo deputato al controllo, è latitante.  

La riunione straordinaria dell’Assemblea Capitolina del 14 luglio scorso ha decretato la capitolazione della giunta Raggi sulla questione dei rifiuti a Roma. Una capitolazione figlia dell’incompetenza, ma soprattutto delle pressioni e degli appetiti famelici di imprenditori e malavitosi attorno alla ricchezza rappresentata dal volume di rifiuti prodotto nella capitale.

Destra e PD, con al seguito delle truppe cammellate dei sindacati amici, hanno inscenato la farsa collettiva di una campagna elettorale consumata sulla pelle dei romani, sommersi dai rifiuti dell’ennesima emergenza, e dei lavoratori Ama che operano in sottorganico e in condizioni da terzo mondo. Tutti all’unisono chiedevano impianti e discariche e come una roulette russa la scelta è caduta su Albano, i cui residenti, non a caso, non votano alle elezioni amministrative di ottobre.  

Questa politica dovrebbe chiedere scusa alla città di Roma. Il fallimento totale della gestione dei rifiuti porta la firma di tutte le amministrazioni capitoline e regionali da 10 anni a questa parte, dalla destra al PD fino al M5S. La raccolta differenziata spinta, il porta a porta, la riduzione dei rifiuti a monte, il recupero di materia prima seconda, il riuso, ecc… ecc… Tutto comincia con il Patto per Roma del 2012 e crolla miseramente in un coro unanime che invoca impianti e discariche. Nessun investimento e nessun piano assunzionale per sostenere il defunto ciclo virtuoso dei rifiuti. Ora la parola magica è l’economia circolare che trasforma la “monnezza” in energia, materia prima a costo zero e grossi profitti sulla vendita di biometano e similari. Con buona pace di quei cittadini che dovranno convivere con megaimpianti di biodigestione e incenerimento. D’altronde il fiume di denaro del Recovery fund si appresta a riempire le tasche delle multiutility che realizzeranno impianti sovradimensionati e richiederanno una maggiore produzione di rifiuti a scapito della salute pubblica e dell’ambiente.

USB insieme ai lavoratori Ama che rappresenta, solidarizza con i residenti di Roncigliano e invita tutti i comitati di cittadini in lotta per la difesa del territorio e della salute pubblica a partecipare alle iniziative proposte dal Coordinamento contro l’inceneritore di Albano.

Giovedì 26 agosto alle 10, davanti alla sede dell’ARPA in via Saredo 52

Martedì 31 agosto alle 10, presso la sede della Direzione Regionale Rifiuti in via Anagnina

 

USB Federazione di Roma

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