La vigilanza in Italia: un esercito di lavoratori precari in appalto con salari da fame
In Italia i lavoratori della Vigilanza & Security sono circa 70.000, impiegati in oltre 1.500 imprese di cui più della metà hanno meno di 10 dipendenti. Si tratta di lavoratori vittime della precarietà e dell’impoverimento, con contratti al ribasso firmati da Cgil Cisl Uil, oltre ad un ampio utilizzo dei contratti pirata che si aggiungono ai continui affidamenti al massimo ribasso. Tutte queste condizioni hanno determinato una situazione insostenibile per i lavoratori/trici del settore, trattati come carne da macello da usare quando servono e da gettare come rifiuti quando non servono più.
Proprio in questi giorni il governo Draghi ha previsto alcune norme che andranno ulteriormente ad impattare negativamente sui lavoratori del settore. All’interno del Decreto Semplificazioni l’intento è di favorire i diktat europei che vorrebbero incentivare maggiore concorrenza, liberalizzando il subappalto, eliminando il limite precedentemente imposto del 40%. Ciò comporterà un altro grave colpo che le imprese assesteranno alle condizioni e ai salari dei lavoratori, garantendosi così un più ampio margine di profitto.
È necessario far crescere la consapevolezza dei propri diritti
tra i lavoratori e le lavoratrici della Vigilanza & Security.
Per questo USB sta programmando una riunione nazionale del settore in cui elaborare una piattaforma rivendicativa e per organizzare iniziative di lotta contro il continuo gioco al ribasso che sta condannando i lavoratori ad una vita di sfruttamento, povertà e precarietà.
USB Lavoro Privato