LE RELAZIONI SINDACALI SONO INTERROTTE? L'AMMINISTRAZIONE FA COME LE PARE!!!

Roma -

 E’ ormai diverso tempo che nel nostro Istituto le relazioni sindacali, a livello nazionale e locale, risultano ufficialmente interrotte. Numerosi comunicati unitari di adesione allo stato di agitazione sono giunti dalle strutture territoriali.
L’obbiettivo immediato, in una fase di scontro aspro, è quello di mettere in difficoltà la controparte, in qualche modo di ostacolarne il governo dell’Istituto, a tutti i livelli, per ottenere i risultati che ci si è prefissi.
Ebbene, mentre non si tratta sui passaggi di qualifica, sugli incentivi e sulla produttività, l’Amministrazione attua processi di riorganizzazione, istituisce gruppi di lavoro, effettua settimane di formazione su nuovi modelli lavorativi ecc. ecc..
Sembra quasi che la controparte sia, nella sostanza, soddisfatta di essersi tolta di mezzo l’ostacolo del confronto sindacale, per poter attuare in piena libertà la propria politica organizzativa e sperimentare nuove metodologie di lavoro.
Parliamo delle settimane del… "KAIZEN" (a Bologna la RSU e le OOSS hanno bloccato la sperimentazione) o dei gruppi di progetto che fioriscono in tutto il territorio nazionale con il costoso apporto di ditte esterne, senza neanche una preventiva informativa o il necessario confronto con le OO.SS..
Parliamo della produttività 2005, sottratta al necessario confronto sindacale nazionale e rispetto alla quale non risulta acquisito alcun documento d’informazione preventiva, come per altro previsto dalle norme contrattuali.
Parliamo del Piano triennale delle assunzioni, portato a conoscenza delle OO.SS. nazionali il giorno prima di essere discusso in CdA ed a pochi giorni dalla scadenza per la richiesta al Governo di utilizzo della deroga al blocco delle assunzioni.
Questi sono solo alcuni esempi che ci indicano come siamo lontani da quel nuovo corso nelle relazioni sindacali, richiamato recentemente dall’Amministrazione, basato su un confronto vero e su uno spirito di reciproca collaborazione.
Occorre fermare le lancette dell’orologio e ripartire dalle regole, anche e soprattutto quelle contrattuali, che riconoscono alle rappresentanze dei lavoratori alcune prerogative. Occorre impedire scelte unilaterali della Dirigenza nazionale e territoriale.
Valuteremo nelle prossime ore quali iniziative si rendano necessarie per evitare che il blocco delle trattative si trasformi in una farsa o, peggio, in un danno per i lavoratori. Lo faremo insieme alle altre OO.SS., con le quali stiamo condividendo un percorso unitario di mobilitazione, che non annulla certo le differenze e le specificità, ma che si rende assolutamente necessario in un momento in cui la posta in gioco è l’istituzione sindacato ed il futuro del nostro Ente.