Logistica, a Bologna un nuovo verminaio di finte cooperative. La lotta di USB proseguirà fino alla sconfitta totale del caporalato
Mentre a Piacenza si preferisce accanirsi contro i facchini della logistica aderenti all’Unione Sindacale di Base con licenziamenti, daspo urbani e incriminazioni, perché rei di lottare contro il caporalato e le complicità dilaganti nel settore, la Guardia di Finanza di Bologna ha scoperchiato un altro verminaio fatto di 6 finte cooperative, formalmente costituite da facchini ma di fatto delle società committenti.
La Finanza ha denunciato 17 persone e sequestrato beni mobili e immobili per otto milioni di una società che fa capo a un 51enne di Castel Maggiore. Le accuse: utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione delle imposte, omesso versamento delle ritenute applicate ai lavoratori, truffa a danno dello Stato.
La società capofila subappaltava le commesse alle cooperative fittizie, dissimulando il reale rapporto di lavoro subordinato e rendendo soggettivamente inesistenti, dunque false, le fatture per le prestazioni di servizi ricevute dalle stesse e annotate in contabilità, in tutto 13 milioni di euro.
Queste cooperative fantasma non hanno mai svolto, neanche per brevissimi periodi, “vita sociale” ed erano prive dei requisiti sociali e mutualistici previsti dalla normativa di settore.
Contro questo sistema di sfruttamento mascherato l’Unione Sindacale di Base si batte da anni, scontrandosi con i gravi provvedimenti adottati contro i facchini in lotta anziché contro la rete di società di comodo. La lotta di USB proseguirà con ancora più convinzione, fino alla sconfitta del caporalato.
È per questo che assume valore ancora più grande lo sciopero nazionale della logistica già proclamato da USB per venerdì 22 febbraio, contro il caporalato, le false cooperative e gli appalti, per il ritiro dei licenziamenti alla GLS e contro la repressione in atto alla TNT.
Unione Sindacale di Base Logistica