LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE: MA CON QUALI RISORSE?

Roma -

Si parla tanto di lotta all’evasione fiscale, ma al tempo stesso vengono negate risorse a chi questa lotta dovrebbe svolgere. Così i lavoratori delle Agenzie delle Fiscali, che da due anni attendono il rinnovo del biennio contrattuale economico (peraltro già in via di scadenza a fine anno), da sette giorni sono in stato di agitazione nazionale.

I lavoratori aderenti alle RdB Pubblico Impiego hanno espresso le loro ragioni in una lettera aperta ai contribuenti, dove richiedono solidarietà agli utenti stessi: dichiarano di lottare in primo luogo per la propria dignità e per la dignità del servizio pubblico, e spiegano come il governo Berlusconi smantelli il fisco alla radice negando le tutele contrattuali minime a chi nelle Agenzie lavora.

Le rivendicazioni riguardano il diritto alla retribuzione della malattia, attraverso l’eliminazione della trattenuta per periodi di malattia inferiori ai 15 giorni; l’ aumento del buono pasto da € 4,65 a € 7,00 come per i dipendenti dei Ministeri; l’inserimento dell’indennità di amministrazione nel calcolo della liquidazione.

Il disagio dei lavoratori si inquadra nel contesto di un più che decennale blocco delle assunzioni, con carenze di organico e conseguenti carichi lavorativi triplicati nell’arco di cinque anni; dove si è avviata una sempre più spinta precarizzazione (sono 1600 i precari delle Agenzie Fiscali del Territorio e vengono applicate tutte le tipologie di lavoro precario esistenti), mentre nel contempo nulla viene riconosciuto sul piano del diritto alla carriera.

La protesta nazionale, che ha trovato unanime condivisione da parte di tutte le sigle sindacali, viene attuata attraverso il rigido rispetto delle mansioni, la convocazione di un’ora al giorno di assemblea sui luoghi di lavoro, il rifiuto di svolgere attività esterna con propri mezzi di trasporto, e con la puntuale applicazione della pausa di 15 minuti ogni due ore per i lavoratori ai videoterminali prevista dalla Legge 626.

Intanto l’ARAN non ha ancora provveduto a convocare i rappresentanti delle OO.SS.

Le RdB si dichiarano pronte a continuare le forme di protesta già avviate.

Roma, 20 dicembre 2005