Non poteva esserci testimonianza migliore della crescita dell’Unione Sindacale di Base, dell'assemblea nazionale dei metalmeccanici USB tenutasi a Bologna venerdì 11 maggio.  Delegati e delegate provenienti da tutta Italia, al termine di un percorso lungo e partecipato che ha impegnato territori e regioni, hanno affollato la sala che alla fine dei lavori ha eletto il coordinamento nazionale metalmeccanici e un gruppo di lavoro. Un passaggio che sta nella costruzione dei diversi settori del lavoro privato.

Il confronto è stato ricco e interessante e non ha rimosso le difficoltà di fase. La necessità di praticare la rottura delle compatibilità imposte dal sistema della complicità sindacale è stato l'elemento centrale del dibattito. La straordinaria crescita di USB nell'industria, ed in particolare tra i metalmeccanici, in termini di strutture, delegati RSU e di consenso nel voto, esprime una domanda generalizzata di sindacato da parte del mondo del lavoro. 

Per queste ragioni adeguare l'organizzazione ai compiti di fase è ormai un passaggio ineludibile. Dalla definizione di politiche contrattuali costruite sui  bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dalla lotta per il salario strutturale alla ricostruzione di tutele dai licenziamenti dopo la cancellazione dell'articolo 18 sino alla democrazia sindacale. Una politica contrattuale unificante quindi che si ponga esplicitamente l'obbiettivo di riconquistare un contratto nazionale libero da vincoli alla crescita dei salari e da  subordinazioni che costringono il lavoro a variabile dipendente dei profitti e del mercato.
Sono stati inoltre affrontati i temi della "categoria operaia" in riferimento alla catena del valore e di industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale destinata a cancellare milioni di posti di lavoro.

La sfida alla costruzione del sindacato antagonista, conflittuale e democratico, alternativo al sistema della complicità di Cgil Cisl Uil, è raccolta e rilanciata.

Unione Sindacale di Base – Coordinamento nazionale metalmeccanici