Non è "questo" il contratto che volevamo (1) ovvero DELLA "TASSA SULLA MALATTIA"

Roma -

28.5.2004 - CCNL Agenzie Fiscali parte normativa 2002-2005 – parte economica 2002-2003

DICHIARAZIONE CONGIUNTA N.2

In relazione alla decurtazione dell’indennità di agenzia nei periodi di assenza per malattia inferiori ai 15 giorni, le parti si impegnano a rivisitare tale istituto in occasione del rinnovo contrattuale del biennio 2004-05.

26.1.2006 – Ipotesi di rinnovo contrattuale biennio economico 2004-2005

DICHIARAZIONE CONGIUNTA N.1

In relazione alla decurtazione dell’indennità di amministrazione nei periodi di assenza per malattia inferiori ai 15 giorni, le parti si impegnano a rivisitare tale istituto in occasione del rinnovo contrattuale del quadriennio 2006-2009, in vista di una definitiva e sostanziale soluzione.

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Basterebbe questo per classificare l’ipotesi di contratto sottoscritta ieri all’ARAN come una clamorosa bufala. Si. Perché la questione della “tassa sulla malattia” è il vero spartiacque tra chi pensa che fare sindacato sia un esercizio di contabilità e chi, come noi, crede che sia la difesa e la ricerca di diritti.

Come infatti abbiamo scritto sulla nostra nota a verbale:

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(…) la norma, ingiusta e odiosa, della detrazione dell’indennità di agenzia in caso di malattie brevi, afferisce a diritti di base dei lavoratori. Diritti che, in altri settori del lavoro, come ad esempio per gli autoferrotranvieri, hanno visto una forte e compatta difesa sindacale, politica e sociale. Una norma “punitiva” in materie di assenze brevi ha caratteristiche esclusivamente vessatorie, visto che, trattando i lavoratori come irresponsabili, tende a privarli della loro dignità.

Inaccettabile quindi, soprattutto dopo che nella stesura del contratto precedente si era preso impegno reciproco a modificare questa norma, dopo che dai posti di lavoro tale istanza è stata sollevata con forza e convinzione, un accordo che non elimini la “tassa sulla malattia”, ma che, anzi, burlescamente, reiteri l’impegno reciproco alla modifica, procrastinandolo nuovamente al prossimo contratto. (…)

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Su questo abbiamo puntato i riflettori, soprattutto quando abbiamo subodorato che altri erano più che disponibili ad arrendersi, senza combattere, proprio su questo fronte. Troppo facile e populistico sarebbe stato per noi parlare dei buoni pasto o del riconoscimento dell’indennità di agenzia nella liquidazione, battaglie che, salvo clamorose sorprese, erano già state vinte dalla lotta dei lavoratori, e di noi con loro…

Il tradimento di quelle lotte però stava già maturando. Gli stessi sindacati che tuonavano “revisione dell’istituto della tassa sulla malattia”, spargevano la voce che era un “obiettivo difficile” e che “bisognava accontentarsi”… e così ci troviamo di fronte il bis della dichiarazione di intenti di due anni fa... ma fateci il piacere !!!

Clamoroso al punto di far passare in secondo piano tutti i trucchi per mascherare il fatto che anche ad un altro obiettivo “irrinunciabile” si è rinunciato… “almeno 116 euro medi, calcolati sulla posizione ex B3”… ma di questo parleremo in un prossimo comunicato.

Restano centinaia di mozioni, migliaia di lavoratori, che si sono schierati con gli obiettivi “irrinunciabili”.

Per noi lo erano davvero. Noi li abbiamo rispettati.