PER I FERROVIERI, UN TICKET AL GIORNO...TOGLIE LA MENSA DI TORNO!

Bologna -

L' accordo firmato il 19 dicembre dai sindacati complici rappresenta un ulteriore arretramento dei nostri diritti.


Tra il tanto fumo si stabilisce:


• Dal 7 gennaio l'avvio della contrattazione decentrata per introdurre le flessibilità previste dal contratto – riduzione del riposo giornaliero e settimanale, aumento dell'orario medio settimanale,

– che peggioreranno ancora (!) l'orario di lavoro e la nostra vita.

A tale proposito ribadiamo che con RSU scadute da anni, che colpevolmente non si sono volute rinnovare, e con sindacati in forte crisi di credibilità e rappresentanza , quanti si apprestano a trattare sulla nostra pelle non hanno alcun mandato ne autorità per farlo.


• La consumazione del ticket (un pezzo di carta!) in alternativa al pasto.

Il diritto alla consumazione del pasto, al pari delle mense aziendali, sono state una conquista dei ferrovieri, costate lotte e sacrifici e rappresentano, queste si, il welfare aziendale. Al contrario la polizza sanitaria o il fondo pensione servono solo a piazzare qualche cariatide sindacale nei consigli di amministrazione con l'obbiettivo di smantellare la sanità e le pensioni pubbliche.


É facile prevedere che una delle prime conseguenze di questo accordo sarà la progressiva chiusura delle mense aziendali con la conseguente perdita di posti di lavoro nel settore.

Questo il vero volto dei sindacati complici: per farci digerire l'indigesto contratto ci hanno spiegato la complessità del mondo, tranne poi rendersi complici di quella stessa complessità fatta di attacco ai diritti e alle condizioni dei lavoratori.


Alla luce di questo accordo è anche spiegabile il progressivo disinteresse del DLF dalla gestione diretta della ristorazione. Un DLF prima cannibalizzato dai sindacati, che ha abbandonato del tutto la sua funzione sociale, culturale e ricreativa a favore di una gestione imprenditoriale e il cui unico scopo è quello di fungere da riciclo per i dirigenti trombati dalle organizzazioni sindacali.


Alla luce di questo accordo è sempre più chiaro che l'esistenza dei 6 sindacati complici serve unicamente al mantenimento di una casta sindacale sempre più lontana dai luoghi di lavoro e dalle sue esigenze.


Cresce, al contrario, la necessità del sindacato che serve ai lavoratori.

Crescono le ragioni per aderire a USB.