Pienamente riuscito lo sciopero dei braccianti. USB al governo: rivedere le norme sulla regolarizzazione o seguiranno altre mobilitazioni degli invisibili

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Ha avuto una partecipazione straordinaria lo sciopero dei braccianti proclamato dall’Unione Sindacale di Base Lavoro Agricolo contro la mancata regolarizzazione di tutti gli invisibili. Deserti i campi, solidarietà anche dai contadini che hanno spento i loro trattori e dai consumatori che hanno fermato i carrelli, facendo lo sciopero della spesa di frutta e verdura.
Molti i presidi organizzati davanti alle prefetture per la consegna dei prodotti agricoli tanto cari al governo Conte bis, come a Torino, Brescia, Cremona, Piacenza, Rimini, Livorno, Roma, Caserta, Reggio Calabria.
L’appuntamento principale è stato il partecipatissimo corteo degli invisibili che dall’insediamento di Torretta Antonacci, nel comune di Rignano Garganico, ha attraversato le campagne del Foggiano. Una delegazione ha poi raggiunto la Prefettura di Foggia, dove – nonostante le forze dell’ordine abbiano impedito ai lavoratori di raggiungere l’ingresso - sono stati lasciati frutta e verdura per il Presidente del Consiglio. Al termine Aboubakar Soumahoro ha tracciato un bilancio della giornata, illustrando ai molti media presenti i punti principali della protesta e annunciando le prossime iniziative.
USB Lavoro Agricolo contesta l’ottica di categorizzazione del Decreto Rilancio, che anziché preoccuparsi degli esseri umani guarda soltanto alle braccia utili per salvare i raccolti. 
Una categorizzazione che si è tradotta in ghettizzazione e invisibilità, non soltanto per i braccianti ma per tutte le altre categorie condannate alla marginalità, come i riders, i facchini della logistica, i lavapiatti, le badanti. 
Il governo ha rinunciato all’audacia di garantire a tutti un permesso di soggiorno per emergenza, convertibile in permesso di lavoro, limitandosi a permessi temporanei per chi possiede requisiti stringenti. Si è cioè adeguato al dettato dei decreti sicurezza salviniani, tuttora in vigore, tuttora fabbrica di invisibilità.
USB Lavoro Agricolo lancia un messaggio al governo che si definisce del nuovo umanesimo: se non arriveranno risposte per tutti gli esseri umani che affollano le campagne e le periferie, ci saranno altri scioperi, altre mobilitazioni, con buona pace della frutta e della verdura. E il prossimo corteo non raggiungerà una prefettura, ma il Parlamento.
USB Lavoro Agricolo organizzerà a luglio una grande assemblea di tutti i braccianti e gli invisibili italiani, aperta ai cittadini, ai consumatori, agli agricoltori, da tenersi nel Foggiano.

Unione Sindacale di Base Lavoro Agricolo

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