Politiche industriali, USB al Mimit: stop incentivi pubblici alle aziende che producono licenziamenti

Roma -

L’Unione Sindacale di Base ha partecipato questa mattina al tavolo sulle politiche industriali convocato al Mimit dal ministro Adolfo Urso. Un tavolo che – nelle parole del ministro – “diventerà un’occasione di confronto periodica in modo da arrivare a una cabina di regia con sindacati e imprese”. Sullo sfondo c’è l’annunciata riforma del sistema degli incentivi, associata alla valorizzazione del Made in Italy.

USB – rappresentata da Sasha Colautti e Marco Benevento, dell’esecutivo confederale - ha manifestato apprezzamento per l’idea di arrivare a una regia continua, ma ha anche sottolineato che le politiche industriali devono promuovere l’interesse collettivo del Paese e non soltanto quello delle imprese. Oggi gli incentivi pubblici alle aziende private non producono né occupazione né aumento dei salari. È un modello che non ha dato risposte di alcun tipo e anzi ha prodotto e produrrà la perdita di posti di lavoro. Un modello da abbandonare.

Per USB bisogna invece guardare al contenuto sociale degli investimenti, cioè a come vengono utilizzati e perché. Non è infatti accettabile che un investimento produca licenziamenti, per questo va interrotta la pratica di allocare risorse pubbliche su aziende che poi riducono il personale.

A questa precisa osservazione, il sottosegretario Fausta Bergamotto – presente all’incontro insieme al collega Massimo Bitonci – ha ribadito testualmente che “l’obiettivo del governo è la salvaguardia dell’occupazione”.

USB ha concluso il proprio intervento manifestando tutta la sua preoccupazione per il quadro attuale, in cui si cerca di tutelare le grandi aziende ma si dimentica completamente l’indotto, scomparso dal dibattito in corso.

Il tavolo è stato aggiornato alla fine del mese di febbraio.

 

Unione Sindacale di Base

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