Pontedera, a casa gli 85 operai TMM. Qualche domandina a confederali e Pd

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Mercoledì è arrivata la notizia dell'ennesima chiusura di uno stabilimento industriale dell'indotto Piaggio a Pontedera. Uno stillicidio di posti di lavoro che ricorda, purtroppo, la situazione che ha vissuto  la provincia di Livorno nel recente passato. Dopo le Officine Ristori andranno a casa altri 85 operai della TMM. Un'altro territorio amministrato dal PD che rischia il collasso dal punto di vista occupazionale. La cosa "curiosa" è che anche a Pontedera il sindaco Millozzi, unitariamente alle segreterie dei sindacati confederali, inizia a parlare di accordo di programma e area di crisi.

Non bastano gli evidenti fallimenti di Piombino e Livorno, si è deciso di prendere per il culo anche i lavoratori e le lavoratrici di Pontedera. Vi diciamo una cosa molto chiara, non fatevi fregare da questi bugiardi patentati. Il gruppo Piaggio continua a macinare utili e la decisione di sacrificare tutto l'indotto viene da molto lontano ed ha avuto la complicità di CGIL, CISL e UIL.


Come mai si è scelto di tenere tutte le vertenze separate? Come mai nella battaglia per la difesa dell'indotto la RSU Piaggio è stata tagliata fuori? Come se il gruppo Piaggio non avesse alcuna responsabilità. Stanno arrivando tempi bui per l'area industriale della Valdera. Cerchiamo di imparare qualcosa dai fallimenti dei territori vicini. C'è bisogno di unire e non di dividere. C'è bisogno di far pagare il prezzo della "crisi" a chi ha sfruttato per anni la manodopera locale e adesso se ne lava le mani. USB c'è ed è disposta a sostenere i lavoratori e le lavoratrici nella loro battaglia per l'occupazione e la dignità.

Unione Sindacale di Base