Referendum: Accordo del 04 agosto 2015, 334 volte NO!

Napoli -

 

Il risultato del referendum del 23-24-25 settembre 2015, non lascia spazio ad alcun dubbio.
I lavoratori  Atitech, attraverso il ripristino della democrazia negata con una triplice firma all’inizio di agosto, bocciano decisamente l’accordo e chiedono la riapertura della trattativa.

Un segnale chiaro ed inequivocabile, che oltre al merito dell’intesa, rispedisce al mittente l’inaccettabile metodo di  chi ancora pensa di poter decidere per nome e per conto dei lavoratori, senza alcun mandato e senza alcun confronto preventivo.

Nonostante i gravi tentativi di dissuasione sfociati a volte in beceri ricatti, che hanno caratterizzato il percorso referendario, i lavoratori hanno ancora una volta affermato che la dignità e la democrazia costituiscono valori assoluti e a nessuno è concesso violarli.

Da qui il nostro grande e convinto  riconoscimento a tutti coloro che hanno VALIDATO attraverso l’esercizio democratico del voto, la consultazione referendaria.

Chiusa la fase procedurale della consultazione, con le comunicazioni all’azienda e a tutte le parti interessate, della bocciatura dell’accordo e la relativa inefficacia e inapplicabilità dello stesso, abbiamo già richiesto un incontro per riaprire il confronto.

Un confronto che vedrà la Scrivente porre con la massima determinazione all’attenzione dell’azienda, le rivendicazioni che sono emerse nell’assemblea generale del 09 settembre 2015, e che saranno oggetto non solo di un continuo coinvolgimento dei lavoratori ma anche di una verifica finale, prima di ogni auspicata conclusione positiva della trattativa.

Ribadiamo, anche se in modo sintetico, le questioni principali rispetto alle quali i lavoratori si aspettano risposte concrete :

-    Riorganizzazione del lavoro basata su una turistica strutturale 5/7, quale elemento basilare da cui partire anche per affrontare il tema della stagionalizzazione.
-    Un piano di reintegro di tutti i colleghi ancora in cigs a zero ore, attraverso anche una mirata riqualificazione.
-    Un premio di produttività e/o risultato che tenga innanzitutto conto dell’enorme contributo salariale e normativo, profuso dai lavoratori.
-    Il pieno rispetto delle regole e norme contrattuali, che in molti casi l’azienda continua a non applicare ( maggiorazioni, aliquote, certificazioni/abilitazioni ecc…)
-    Il riconoscimento degli arretrati contrattuali dal mese di maggio 2015, così come richiesto dalla Scrivente durante la trattativa nazionale.
-    Massima chiarezza sul futuro aziendale, ad oggi caratterizzato più da proclami che da fatti concreti.  

Su questi temi siamo disponibili ad avviare un confronto serio e costruttivo.

Per questo motivo, auspichiamo una convocazione in tempi brevi, preannunciando che di fronte a inaccettabili tentativi di eludere la volontà dei lavoratori, non esiteremo ad intraprendere tutte le necessarie iniziative, in tutte le sedi, finalizzate al rispetto dei diritti di tutti i lavoratori.


                                  Esecutivo e RSA USB Lavoro Privato